Coronavirus
(Getty Images)

Arriva la notizia più importante dalla Cina. I guariti hanno superato i contagiati per la prima volta da quando il coronavirus è esploso

La notizia è di quelle forti, in tempo di epidemia. In Cina ci sono più guariti, circa 1820, che contagiati che sono 1750. L’epidemia del Coronavirus Covid-19 sembra quindi andare verso una svolta, verso un miglioramento, verso un controllo della situazione. Il monito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è quello di non considerare affatto superata la crisi. L’epidemia potrebbe spostarsi in Africa e causare, a causa delle scarse capacità di intervento sanitario nel continente, milioni di morti; allarme ripreso anche dal magnate statunitense Bill Gates, fortemente impegnato ormai da molti anni in azioni di sostegno umanitario, che ha lanciato un appello chiedendo a tutto il mondo di prepararsi a sostenere economicamente e operativamente l’Africa, evitandone l’isolamento, per prevenire questa possibilità.

Dalla Cina arriva la notizia lieta, ma prosegue la teoria del complotto

La notizia lieta dalla Cina non cancella la teoria che il “Coronavirus sia uscito da un laboratorio di Wuhan: “Non sappiamo da dove sia arrivato, e dobbiamo arrivare fino in fondo”, ha dichiarato il senatore Usa Cotton; “a poca distanza da quel mercato di alimentari cinese c’è l’unico super laboratorio che fa ricerca sulle malattie infettive umane”. Cotton, in ogni caso, che si riferisce al ben noto laboratorio di ricerca sulle cellule patogene con sicurezza di livello quattro di Wuhan, ha riconosciuto che non ci sono prove di una origine della malattia. Tutta via insiste su Twitter sul fatto che la verità vada accertata e resa pubblica “da voi e dai vostri compagni comunisti”, con riferimento al governo di Xi Jinping, “proprio a causa della doppiezza e disonestà dei cinesi”. Intanto numerosi esperti, fra i quali studiosi statunitensi, hanno già escluso però che il virus possa essere stato creato dall’uomo: “Non c’è assolutamente nulla nella sequenza del genoma del virus”, ha dichiarato il professor Richard Ebright della Rutgers University; “che mostri che sia un prodotto di ingegneria”. I virologi e genetisti statunitensi hanno sottolineato come già molte nazioni abbiano abbandonato da tempo le ricerche sulle armi batteriologiche”.

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