Coronavirus, funerali nella zona rossa: la protesta contro le autorità

Coronavirus, scoppia il caso relativo alle messe funebri per le persone decedute: la protesta contro le autorità nella zona rossa

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(foto dal web) 

Mentre i contagi da coronavirus aumentano (siamo a 2.260 casi), si contano anche i morti. Al momento siamo ad 80, molti concentrati nella fatidica ‘zona rossa’ in provincia di Lodi. E’ il momento, per diverse persone, di piangere i propri cari scomparsi, ma le limitazioni ai funerali imposte dalle autorità stanno creando non pochi disagi. Parenti e operatori delle pompe funebri così riversano la loro rabbia sui decreti ministeriali, per le restrizioni ritenute eccessive.

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Natale Marni, titolare di un’agenzia di pompe funebri a Codogno, primo comune focolaio, spiega tutte le problematiche a Tgcom24. “Dovrebbero darci più flessibilità per consentici di intervenire – afferma – Così i tempi burocratici diventano troppo lunghi. Le sepolture stanno avvenendo in presenza di un paio di congiunti, con nessuna messa. Spesso mancano anche le corone di fiori. Non celebrare degnamente le esequie è doloroso per le famiglie. Molti capiscono la situazione, ma non sempre è facile farsene una ragione. Anche per noi è difficile. Ospedali e case di cura ci chiedono di essere veloci per motivi sanitari, ma la burocrazia complica tutto. Dobbiamo ricevere autorizzazioni dalla prefettura vista la chiusura di diversi uffici comunali. In più, anche noi stiamo lavorando a ranghi ridotti e in pochi giorni abbiamo dovuto occuparci di 30 servizi funebri”.

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(Getty Images)
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