Coronavirus Inghilterra, lo scioccante discorso del primo ministro

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Coronavirus FOTO STR AFP via Getty Images

Coronavirus Inghilterra: il primo ministro britannico ha rilasciato alcune dichiarazioni alquanto gelide. 

Il Coronavirus continua a diffondersi nel mondo. Il nuovo Covid-19 sta alimentando paure e preoccupazioni: il numero di contagi e di decessi aumenta ogni giorno. In Europa la situazione è alquanto critica: dopo i focolai in Italia e Francia, si registrano aumenti significativi di casi positivi anche in Germania. In Inghilterra, invece, i casi accertati sono circa 600. Il governo inglese non ha disposto particolari limitazioni: scuole ed Università, ad esempio, restano aperte. La Premier League e tutte le serie minori sono state tuttavia sospese a causa della positività del manager dell’Arsenal Mikel Arteta e l’attaccante del Chelsea Hudson-Odoi. Il primo ministro Boris Johnson, nella giornata di ieri, ha rilasciato alcune dichiarazioni terrificanti.

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Coronavirus Inghilterra: le dichiarazioni del primo ministro

Boris Johnson, nel suo discorso da Downing Street, ha spiegato il suo punto di vista. Stando alle sue parole, sarebbe inutile per l’Inghilterra adottare misure drastiche: il numero dei casi continuerà ad aumentare. “Abbiamo fatto il possibile per contenere questa malattia e questo ci ha fatto guadagnare un po’ di tempo ma ora questa è una pandemia globale e il numero di casi reali aumenterà significativamente e sarà probabilmente molto più alto di quelli già confermati dai test. Alcuni la paragonano a un’influenza stagionale ma non è corretto. Per via della mancanza di immunità questa malattia è più grave. Devo essere onesto con il mio popolo, molte famiglie perderanno i propri cari prima del tempo”. A rincarare la dose ci ha pensato Sir Patrick Vallance. Uno delle massime autorità mediche del governo Johnson ha svelato che per sviluppare un’immunità di gregge è necessario che il 60% della popolazione contragga il Covid-19. Sviluppando l’immunità di gregge sarà possibile tenere sotto controllo il virus anche nei prossimi anni, qualora la malattia dovesse ripresentarsi. Solitamente l’immunità di gregge si acquisisce con i vaccini ma, al momento, non ne esistono per il nuovo coronavirus.

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