“Coronavirus, reggeremo ancora pochissimo”, la terribile testimonianza di un anestesista

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Situazione Coronavirus FOTO yeslife

Emergenza coronavirus, la pesante testimonianza di un anestesista e rianimatore dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. 

Il coronavirus continua a terrorizzare il mondo intero. La situazione è alquanto difficile mentre in Italia il numero dei contagiati continua a salire. Nel nostro paese, stando al bollettino ufficiale emanato da Borrelli, i malati di coronavirus sono più di ventimila. Nella giornata odierna si registrano 369 guariti e 368 decessi. La regione più colpita dal nuovo Covid-19 è ancora la Lombardia. L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha comunicato che i casi positivi sono 12.272, con 4.898 ricoveri in ospedale e 757 pazienti in terapia intensiva. Gallera ha anche spiegato che gli sforzi per trovare nuovi posti in terapia intensiva stanno diventando sempre più intensi. Un anestesista e rianimatore dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, Ivano Riva, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’Ansa per raccontare la situazione drammatica della Lombardia.

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Emergenza coronavirus, la pesante testimonianza di un anestesista

L’anestesista ha svelato il numero di persone in terapia intensiva, raccontando i turni durissimi a cui sono sottoposti: “Intubiamo in Terapia intensiva anche più di sette persone al giorno e lavoriamo senza sosta, con in media un turno di riposo ogni 14 giorni. Se il trend dell’epidemia continuerà con questo ritmo, Bergamo reggerà ancora per pochissimo. I posti in Regione Lombardia si stanno esaurendo“. Il vicepresidente dell’Associazione degli anestesisti rianimatori ospedalieri italiani Aaroi-Emac Lombardia ha spiegato in poche parole la drammatica situazione della Lombardia. La situazione si inizia a complicare anche in Veneto e, se il virus continuerà a circolare con questa velocità, potrebbe ben presto mettere in ginocchio tutto il sistema sanitario italiano. Il governo, però, ha emanato delle direttive nei giorni scorsi che potrebbero rallentare l’avanzata del coronavirus.

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