Bergamo è stremata, bare portate via dall’esercito- FOTO

Non c’è più posto nella camera mortuaria della città per accogliere i feretri delle vittime del coronavirus. I mezzi militari li portano verso i forni crematori di altre regioni

Coronavirus
L’esercito porta fuori città le salme (repubblica.it)

Sono troppe, a Bergamo, le vittime del coronavirus. Così tante che è stato necessario l’intervento dell’esercito. Una scena quasi apocalittica, da tempo di guerra quella che ieri sera si è vista tra le vie della città.

Circa 70 mezzi militari, in un cordone di rigoroso silenzio, si sono mossi da Bergamo per recarsi in altre regioni. È lì che porteranno i feretri delle persone che non ce l’hanno fatta a vincere la battaglia contro il Covid-19.

La camera mortuaria della cittadina lombarda, tra le più colpite in regione, non riesce ad accogliere più le bare dei suoi cittadini. È ormai al collasso. Stessa cosa per il forno crematorio. In città ce n’è uno solo e da quando Bergamo è diventato uno dei nuovi focolai in Italia è andato praticamente in tilt. Lavora 24 ore su 24, un servizio no stop che non riesce però a stare al passo con la velocità del virus. I servizi cimiteriali e le agenzie funebri non ce la fanno a rispondere alle chiamate che arrivano ora dopo ora.

Ed è così che l’esercito è dovuto scendere in campo per correre ai ripari. Una lunga colonna di mezzi militari è partita dal cimitero bergamasco e si è diretta in Emilia Romagna. A Modena saranno accolte le prime bare.

Nei giorni scorsi, con il cimitero già in sovraccarico, i feretri delle vittime del coronavirus erano stati accolti nella chiesa di Ognissanti, all’interno del cimitero. Ma da ieri è stato necessario mettere in campo una nuova strategia ed è per questo che si è fatto ricorso all’esercito.

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Coronavirus, la Lombardia chiede ancora dei sacrifici

Non solo Bergamo nel baratro del coronavirus ma tutta la Lombardia. I dati registrati nella serata di ieri sono ancora più preoccupanti degli scorsi giorni, salgono i decessi, più alti che mai nelle ultime 24 ore, ben 319 secondo i dati diffusi dall’assessore Gallera. Numeri che si aggiungono a quelli di un totale di vittime dallo scoppio dell’emergenza che sfiorano le 2 mila persone, 1.959 per la precisione.

“I numeri sono quelli di una continua battaglia e crescono quasi tutti in maniera inferiore rispetto a ieri (tranne i decessi, ndr.) e questo è un dato di cui dobbiamo prendere atto, anche se è un trend e non una valutazione giorno per giorno”, ha commentato Gallera.

Continuano così gli appelli rivolti a tutti di restare a casa. “Purtroppo i numeri del contagio non si riducono, continuano ad essere alti. Fra poco non saremo più nelle condizioni di dare una risposta a chi si ammala“. Così il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha illustrato la situazione, sempre più drammatica. Un appello a tutti dunque: “Amici io lo sto dicendo in modo educato, ma fra un po’ bisognerà cambiare il tono perché se non la capite con le buone bisogna essere un po’ più aggressivi anche nel farvela capire” ha tuonato il governatore.

“Non vi stiamo chiedendo un sacrificio così, ma per salvare delle vite umane. Ogni uscita di casa è un rischio per voi e per gli altri – il monito – Per adesso ve lo chiediamo con la consueta tranquillità ma, se si dovesse andare avanti, chiederemo al governo anche le maniere forti”.

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L’esercito a Bergamo (repubblica.it)
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