Ultras Inter attaccano i tifosi napoletani: pesante striscione sul coronavirus

Ultras Inter getty images

Coronavirus Italia, ultras dell’Inter attaccano pesantemente la città di Napoli e i napoletani con uno striscione. 

L’Italia è nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus: i casi positivi continuano ad aumentare così come i decessi. Gli ospedali nel nord Italia stanno cercando di reggere una pressione inimmaginabile: i posti per la terapia intensiva continuano a diminuire mentre i medici e gli infermieri stanno facendo dei turni assurdi e insostenibili. Nonostante l’emergenza,gli ultras dell’Inter hanno deciso di attaccare i tifosi del Napoli e la sanità napoletana con uno striscione alquanto pesante. “La tua sanità è uguale alla tua mentalità. Infami”, così recita lo striscione dei sostenitori nerazzurri.

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Emergenza coronavirus, gli ultras dell’Inter attaccano la sanità napoletana

Negli ultimi giorni, la sanità napoletana è stata alquanto criticata. Il dottore Paolo Ascierto del Pascale di Napoli, noto per aver avviato il protocollo di utilizzo del Tocilizumab per combattere il coronavirus, è stato aggredito dal professor Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano. Galli ha dichiarato nel corso della puntata di Carta Bianca che lo stesso protocollo dei medici del Pascale era già applicato da tempo in almeno 12 unità operative. Come se non bastasse, nelle ultime ore è circolata una notizia secondo cui oltre duecento medici napoletani sarebbero pronti a mettersi in malattia in piena emergenza. L’Azienda Ospedaliera Cardarelli si è difesa con un commento ufficiale: “Non abbiamo malati immaginari, sono 33 gli operatori sanitari assenti giustificati per malattia”. La notizia rivelatasi quindi falsa ha subito fatto il giro del web. La foto del violento messaggio sullo striscione è stata accolta dai tifosi azzurri con rabbia e risentimento. I tifosi del Napoli, in occasione della sfida contro il Torino, scrissero su uno striscione un messaggio di unione e solidarietà. “Nelle tragedie non c’è rivalità, uniti contro il Covid-19″.

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Coronavirus
(Getty Images)

 

 

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