Il Covid-19 accende il dibattito politico francese

In Francia, come in Italia, il dibattito politico è infiammato dalla gestione dell’emergenza Covid-19.

Il Covid-19 accende il dibattito politico francese
Ragazza a Parigi (foto Pixabay)

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Mentre il Governo francese è alle prese con la gestione dell’emergenza Coronavirus – Covid-19 il consenso degli elettori diminuisce.

Infatti, secondo un sondaggio di Elabe, pubblicato il 1° aprile e riportato da Le Monde, solo il 41% dei francesi si fida delle autorità pubbliche nella gestione dell’epidemia e in particolare al fine di “combattere efficacemente l’epidemia“.

Si tratterebbe di ben 18 punti in meno rispetto a due settimane fa.

Non molto diversamente dagli italiani, due francesi su tre pensano che il governo menta loro sulla gestione dell’epidemia.

Secondo un altro sondaggio, OpinionWay, sempre richiamato da Le Monde nell’articolo apparso oggi dal titolo “Coronavirus : entre volte-face du gouvernement sur les masques et prolifération des « fake news », la parole politique mise à mal”, il 63 % ritiene che sia loro nascosto qualcosa e secondo il 70% lo Stato non dice la verità ai francesi (questo in base a uno studio Odoxa, pubblicato pochi giorni dopo).

Secondo l’ex deputato Matthieu Orphelin di La République en marche (il partito fondato da Macron ndr): “La confiance dans la parole politique était déjà basse au début du quinquennat. Elle a baissé au moment des “gilets jaunes”, et continue de s’effriter. Le discrédit est aujourd’hui majeur ».

Secondo Orphelin si tratterebbe quindi di un fenomeno già iniziato prima dell’emergenza Covid-19, con i Gilet gialli.

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Le similitudini (e una differenza) tra il nostro paese e la Francia durante l’emergenza Covid-19Il Covid-19 accende il dibattito politico francese

Bandiera francese (foto Pixabay)

L’opposizione invece punta il dito sulla mancanza di mascherine e test disponibili. Davvero molte le analogie con il nostro Paese, dunque.

A distinguerci, forse, la suggestione del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini che ha proposto di riaprire le chiese per la Pasqua di questa domenica 12 aprile.

Manlio Di Stefano, sottosegretario degli Esteri, ha così ribattuto: “Ci manca solo riaprire le chiese e quindi duplicare i casi di contagio. Dio preghiamolo da casa, lasciamo alla scienza dirci come fermare il virus».

Ma anche Fiorello ha chiosato: «Non credo che Dio accetti le preghiere solo da chi va in chiesa. Al supermercato entra una persona per volta, che facciamo in chiesa: il prete dice la messa a un fedele per volta?».

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Parigi (foto Pixabay)

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