Venezia, scompare all’età di 50 anni Cecilia Canova: uccisa da un male incurabile

Cecilia Canova, ex assessore allo sport del comune di Dolo (Venezia) è dedeuta nella giornata di ieri. Colpita da un male incurabile: aveva 50 anni

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Cecilia Canova (Getty Images)

Affetta da un male incurabile, Cecilia Canova, ex assessore allo Sport del comune di Dolo, in provincia di Venezia è scomparsa all’età di 50 anni. Era ricoverata al Policlinico San Marco di Mestre dove ha perso la vita dopo una lunga battaglia in cui per lunghi ha prevalso il suo coraggio. Il suo forte temperamento lo deve al papà, grazie al quale ha condotto una vita esemplare, senza aver mai conosciuto timore e paure nelle sue disavventure.

La donna era per molti l’esempio encomiabile di chi non molla nulla al caso. Un punto di riferimento per tanti suoi amici concittadini. Questa sua mentalità ha portato la 50enne di origini venete a ricoprire la carica di Assessore allo Sport del comune di Dolo dopo aver favorito la candidatura a sindaco di Maddalena Gottardo. 

La sua forza interiore, la sua determinazione che aveva ereditato dal padre dopo la morte precoce della madre, l’avevano forgiata come icona delle iniziative sportive a livello nazionale. Nel 2013, grazie a lei, al comune di Dolo veniva assegnata la medaglia di Città europea per lo Sport.

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Canova, celebre cognome della Rivera Veneta

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Canali veneziani (foto Pixabay)

Il rapporto con la famiglia Canova, conobbe l’apice della sua fortificazione, quando Cecilia  trovò un altro alleato della sua vitalità. La sorella, al pari del padre era considerata per lei un punto di riferimento e il loro rapporto si era accentuato con la nascita del nipote di cui si prendeva cura. Il nobile cognome della Riviera Veneta era sulla bocca di tutti grazie al padre, Silvano, fondatore dell‘Associazione Artigiani della Riviera. La morte del padre avvenuta un anno fa nel 2019 ha aperto un periodo buio per la famiglia, nel quale è stata risucchiata anche la nostra Cecilia.

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Anima (foto dal web)

La sorella piange oggi la sua anima, ricordando le gesta da leonessa che hanno contraddistinto la sua vita. La generosità era un’altra freccia al suo arco di sentimenti che lei provava e che hanno lasciato il segno nella piccola realtà di Dolo.

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