Scuola, la Azzolina esclude il ritorno a maggio

Per la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina pensare di ritornare a scuola durante il mese di maggio sarebbe troppo rischioso. Tra pochi giorni la decisione del governo

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Lucia Azzolina (GettyImages)

In Italia non si tornerà a scuola nel mese di maggio. È quello che ha anticipato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. La situazione è ancora troppo pericolosa e non è il caso di vanificare gli sforzi fatti fino ad ora.

Cancelli dunque chiusi per i ragazzi italiani che di certo non torneranno sui banchi per 11 di maggio, ultima data prevista e ipotizzata per un probabile ritorno a scuola.

Ancora non c’è nulla di ufficiale ma la Azzolina ha anticipato quella che sarà la decisione del governo. La ministra ha infatti spiegato che il governo Conte prenderà una decisione ufficiale a giorni, solo questione di ore per avere la conferma di tutto questo.

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Con l’attuale situazione sanitaria ogni giorno che passa allontana la possibilità di riaprire a maggio. Non cancelliamo gli sforzi fatti finora“.

Scuola, in attesa delle conferme sul non ritorno

Scuola COVID-19
(Getty Images)

Si delinea così con le anticipazioni della ministra Azzolina il quadro di quello che sarà da qui alla fine dell’anno il piano per gli studenti italiani. In ansia soprattutto quelli che dovranno sostenere gli esami, di terza media e di stato.

Se non si tornerà a scuola dunque la possibilità della tesina per i più giovani e l’esame orale per i maturandi è sempre più vicina.

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Ma come sempre dal dicastero di viale Trastevere non si prendonono decisioni a riguardo senza sentire prima il Comitato tecnico scintifico. Lo ha ribadito ieri la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani ospite in diretta Facebook del vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Francesco Russo.

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Scuole chiuse, (foto dal web)

La riapertura si avrà, ha spiegato la Ascani solo “quando il Comitato tecnico scientifico riferirà al ministero della Salute e alla presidenza del Consiglio: allora ci muoveremo con le ordinanze, che sono pronte”.

 

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