Axel Auriant si racconta: tra l’amore per il teatro e Skam France

Axel Auriant si racconta: tra l’amore per il teatro e Skam France

Axel Auriant è sicuramente uno degli attori del momento. Arrivato al grande pubblico grazie al suo ruolo di Lucas Lallemant in Skam France, ha dimostrato di essere un attore incredibile, dotato di grandi capacità. La sua interpretazione di Lucas ci ha fatto sognare ad occhi aperti, ci ha fatto piangere, ridere, ci ha emozionati in mille modi, in pochissimo tempo ha raggiunto il picco di popolarità in tutto il mondo. Ma Axel, nonostante la sua giovane età, non è soltanto questo e le persone dovrebbero saperlo. Mi sono messa in contatto con lui e gli ho chiesto se fosse possibile fare una chiacchierata insieme, per parlare della sua carriera, dei suoi esordi, del teatro, del suo lavoro in Skam e dei suoi sogni per il futuro. Mi ha risposto subito e si è messo a completa disposizione, con umiltà e gentilezza, permettendomi di guardare il suo mondo un po’ più da vicino.

 

 

“Ciao Axel. Felice di accoglierti su YesLife. Premetto che è una grandissima emozione per me intervistarti, è diverso tempo che ti seguo e hai scalato velocemente la lista dei miei attori preferiti. Il tuo talento è incredibile, ma la recitazione non è l’unica cosa in cui sei bravo. Sai suonare la batteria, il pianoforte, la chitarra, sei anche discretamente bravo a cantare, di recente hai rivelato di aver scritto canzoni in questa quarantena. Solo 22 anni e non ti fermi mai. Sei uno spirito libero, sempre in corsa e inafferrabile, eppure la recitazione ti ha rapito. Quando hai capito che avresti voluto fare proprio l’attore nella vita? Che tipo di emozione è scattata nel ragazzino di qualche anno fa?”

“Ciao Antonella!

All’inizio volevo diventare un batterista professionista, poi ho scoperto il teatro al liceo durante la mia prima delusione d’amore. Abbiamo avuto l’opportunità di recitare testi in classe e mi ha davvero aperto gli occhi. Essere in grado di incanalare le mie emozioni in un testo e far ridere la gente mi ha permesso di dimenticare chi ero durante una scena. A poco a poco, il mio sogno di diventare un attore è cresciuto. Ho trovato i miei primi casting su internet e sono riuscito a trovare un agente.”

 

“La tua famiglia ha sempre saputo che avresti fatto questo da grande  o è stata una sorpresa per loro quando sono arrivate le prime opportunità? Ti hanno supportato fin da subito?”

“Sì, sono stato molto fortunato ad avere una famiglia molto comprensiva e premurosa. I miei genitori concordavano sul fatto che avrei dovuto studiare teatro, purché avessi il mio diploma di maturità e che potessi gestirlo da solo. Per me è sempre stato importante avere la loro opinione, perché rimangono molto obiettivi sulle mie scelte.”

 

“Il teatro è una parte fondamentale della tua vita. Tutto quello che hai imparato sul palcoscenico, lo vediamo anche sullo schermo. Con “Les 1001 vies des urgences” hai l’opportunità di vivere uno spettacolo da protagonista ed esibire i tuoi molteplici talenti. Hai recitato in numerosissime repliche, è facile pensare che sia abitudine per te. Ma cosa prova Axel quando sale tutte le sere su quel palco?”

“Quando salgo sul palco, cerco di essere presente e riscoprire il testo ogni sera in base al pubblico e alle mie emozioni del momento. Cerco non di agire, ma di reagire. Tuttavia, il teatro ed essere l’unico sul palco implicano continue domande. Anche dopo centinaia di spettacoli, sono ancora nervoso. Non si sa mai come sarà una performance, il che è sia emozionante che spaventoso. Man mano che le mie esperienze progrediscono, imparo anche a gestire cattive rappresentazioni e a fare un passo indietro. Mi rendo conto di quanto sono fortunato a riuscire a realizzare il mio sogno d’infanzia un po’ di più ogni notte “.

 

“Qualche anno fa è arrivato Skam, che ha sancito la tua popolarità in tutto il mondo. Ad esempio in Italia sei amatissimo, così tanto che i tuoi fans italiani si chiedono se ti vedranno mai recitare in uno spettacolo qui in Italia o per qualcosa del genere. Come si è presentata l’opportunità di Skam? Con David Hourregue si è instaurato un rapporto incredibile, tu lo chiami “papà” e in effetti tra la tua esuberanza e la sua diplomazia, il vostro rapporto sembra davvero quello tra un padre ed un figlio. È stato importante lui per te, durante le riprese della tua stagione?”

“Il mio agente mi ha chiamato per propormi un casting, ma non sapevamo che fosse per Skam, perché la produzione voleva tenere segreto il progetto. C’era un testo da recitare e un’improvvisazione, così che David potesse farsi un’idea della nostra personalità e vedere se potevamo essere adatti per uno dei personaggi. Qualche settimana dopo sono stato richiamato per provare il ruolo di Lucas, in presenza di David. A quel punto mi ha detto di più sul progetto e sul mio ruolo e sono stato davvero felice di essere stato scelto per interpretare Lucas, che, nel suo modo di dubitare e di proteggere se stesso, mi rispecchiava. Per quanto riguarda David, ciò che mi colpisce sempre così tanto quando lavoriamo insieme è il modo in cui guida il suo team. Riesce a parlare a tutti con profonda benevolenza, esprimendo il suo punto di vista, pur rimanendo attento a quello degli altri. È un regista eccezionale, e penso che Skam France farebbe fatica ad esistere senza di lui. Il nostro rapporto è simile a quella tra padre e figlio. Ci capiamo con uno sguardo e siamo stati legati, durante le riprese della terza stagione, nello stesso modo in cui sono stato legato a Maxence. La sua sicurezza e gentilezza ci hanno permesso, insieme a Maxence, di arrenderci il più possibile ai nostri personaggi, senza che ci sentissimo giudicati.”

“La tua stagione è stata un’altalena di emozioni. Insieme a Lucas abbiamo riso, pianto, abbiamo sofferto e alla fine provato gioia quando ha avuto il suo lieto fine. Nonostante fosse una storia già rivista, sei stato bravissimo a creare emozioni nuove e a farcele arrivare tutte una dopo l’altra. Quanto è stato importante per te Lucas? C’è qualcosa di te che hai dato a lui e qualcosa che lui ha insegnato a te?”

“Lucas ha sconvolto la mia vita ed è parte del mio cuore per sempre.

Sono diventato molto meno stupido grazie a lui. Per quanto riguarda l’aspetto delle fiction, ho anche capito quanto possa essere violento assumere chi siamo in questa società dove diamo sempre più voce alle persone che si permettono di giudicare per gli altri. Finché c’è amore e rispetto, la questione di genere non dovrebbe nemmeno sorgere. Tendiamo a mettere le persone in scomparti e a spingere le persone a definirsi erroneamente. L’identità si evolve nel corso della vita, ogni persona è libera di definirsi come desidera quando lo desidera. Penso anche che questa società e le nuove generazioni tendano a giudicare una persona dal suo passato e dai suoi errori. Se comprendiamo che questi non sono errori ma esperienze di vita, lasciamo il posto agli altri e alla gentilezza.”

 

“Lucas a diciassette anni è ironico, divertente, dolce, di una sensibilità rara. Un po’ spavaldo ma sempre presente per i suoi amici. E Axel? Com’era lui a diciassette anni?”

“Dirò che ero in molti punti simile, questo è ciò che mi ha toccato molto di questo personaggio. Facevo battute, per nascondere quello che stavo provando nel profondo.”

 

“Sul set di Skam siete come una grande famiglia. Per citare un po’ di nomi hai legato profondamente con i ragazzi della gang, Paul, Robin (che già conoscevi), Leo, Zoe, insomma, un po’ tutti. Un’amicizia altrettanto forte l’hai stretta con Maxence Danet Fauvel, nonostante lui sia arrivato dopo tutti loro. Una volta, parlando della terza stagione, hai riassunto il vostro legame dicendo che in quella esperienza lui è stato “la tua roccia”. In che modo ha saputo esserlo?”

“Prima delle riprese, abbiamo iniziato a incontrarci ogni giorno per provare le scene con David e il resto del cast. Una sera, dopo una prova a casa, siamo andati a bere qualcosa, poi due, poi tre, poi molti altri… quando ci siamo svegliati, era come se fossimo migliori amici da anni. È piuttosto folle questo incontro di vita… siamo collegati per la vita ora.”

 

“Axel, ci giunge voce dai tuoi compagni che sul set sei un perfezionista. David ci ha raccontato che la scena in cui Lucas suona il pianoforte l’hai pensata tu, Maxence ci ha raccontato che avete litigato durante la scena del prosciutto (è il tuo momento: ci racconti la tua versione a tua discolpa?) ma ha anche aggiunto che questo ti rende un grande professionista da cui bisognerebbe soltanto imparare. Questo tuo aspetto ha fatto accrescere curiosità nella regia? Nei tuoi piani per il futuro riesci a vederti anche dietro ad una telecamera a dirigere una squadra?”

“Penso che sia controproducente che tu mi chieda questo. Credo che ciò che accade sul set, debba rimanere sul set. Anche io a volte posso essere infastidito da molte persone durante le riprese, ma questo riguarda solo me. Condividere queste cose pregiudica la visione, conoscere il backstage può deviare l’attenzione delle persone dalle scene.”

“Come dicevo nella prima domanda, hai solo ventidue anni e la tua carriera non è di certo povera di eventi. Così giovane e già con bagaglio così pieno di esperienze. Ad oggi, quali sono i tuoi sogni nel cassetto?”

“Continuare ad essere felice a lungo con questo lavoro. Crescere con nuovi ruoli.”

 

“Per concludere, voglio essere solidale verso i tuoi poveri fans e chiederti di svelarci il mistero del secolo. Scusami se ti sembrerò un po’ invadente, ma la gente ha bisogno di sapere. Axel, perché cancelli le foto su Instagram due secondi dopo averle pubblicate?”

“Mi piace condividere qualcosa di effimero. Come a teatro…”

 

 

Antonella Panza

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