L’Iss: usare le fogne come “spia” per controllare l’epidemia: il punto

Da una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità emerge la possibilità di usare le fogne per rilevare la presenza del virus e controllare l’epidemia

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Silvio Brusaferro(wired.it)

Una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità ha scoperto la possibilità di usare le fogne per rilevare la presenza del virus. In tal modo sarebbe possibile controllare l’epidemia, sotto una certa forma. Ciò è possibile grazie alle sostanze genetiche che si possono rilasciare nelle fognature. Tracce di Covid sono state trovate già analizzando gli scarichi in alcune zone di Francia e Australia. Per ora l’idea è quello di sperimentare su Roma e Milano, dove si trovano anche  i dipartimenti dell’Istituto Superiore della Sanità che hanno studiato il caso. “Questi dati – afferma il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro – potrebbe essere d’aiuto nel controllo della pandemia. I nostri risultati si associano a quelli di altri gruppi di ricerca che, in Olanda, Massachusetts, Australia e Francia, hanno ad oggi rinvenuto tracce del coronavirus negli scarichi”. 

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Usare le fogne come spia: i casi di Milano e Roma

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(Getty Images)

I primi esperimenti sono stati già effettuati a Milano, nella zona occidentale della città, e a Roma, in quella che si trova, invece, ad oriente della Capitale. Sono state ritrovate tracce e questo studio va allargato ad altre zone della città, sia per Milano, sia per Roma. Per capirne la reale utilità è importante ciò che dice Luca Lucentini, direttore del Reparto di Qualità dell’Acqua e Salute dell’Iss: “Il ritrovamento non ha nessun rischio.

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RICERCATORI (Getty Images)

Nella fase 2 la sorveglianza potrà essere utilizzata per monitorare in modo indiretto la circolazione del virus ed evidenziare precocemente una sua eventuale ricomparsa, consentendo quindi di riconoscere e circoscrivere più rapidamente eventuali nuovi focolai epidemici”. In sostanza, il monitoraggio delle acque fognarie può aiutare a giocare d’anticipo in caso di ritorno dell’epidemia.

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