Fase 2: perchè non si può rispettare il distanziamento sui mezzi pubblici, video

Fase 2, ecco perchè non si può rispettare il distanziamento sui mezzi pubblici: lettera dei presidenti di Agens e Asstta al ministro dei Trasporti Paola Dei Micheli, video.

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Mezzi pubblici – Foto da https://www.instagram.com/p/B9oONoCINF6/

Con l’inizio della Fase 2, l’Italia comincerà la fase di convivenza con il virus. Come ha spiegato il Presidente del Consiglio Conte, dal 4 maggio, torneranno a lavoro circa 4,5 milioni di lavoratori. Una riapertura lenta e graduale per evitare che la curva dei contagi si alzi nuovamente come sta accadendo in Germania dove è stato riaperto tutto. Per contenere il numero dei contagi sarà necessario osservare la distanza di sicurezza anche sui mezzi pubblici dove sarà anche obbligatorio indossare la mascherina, ma sui mezzi pubblici è davvero possibile rispettare il distanziamento sociale?

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Fase 2: ecco perchè non è possibile rispettare il distanziamento sui mezzi pubblici

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Fase 2 Foto dal web

In una lettera dei presidenti di Agens e Asstta inviata al ministro dei Trasporti Paola De Micheli si spiega perchè sui mezzi pubblico non è possibile rispettare il distanziamento sociale.

I presidenti Arrigo Giana (Atm Milano) e Andrea Gibelli (Ferrovie Nord Milano), come scrive l’Ansa, spiegano: “il distanziamento ipotizzato di 1 metro per la Fase 2 limita la capacità del sistema dei trasporti di persone al 25-30% del numero di passeggeri trasportati in condizioni di normalità“.

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Il distanziamento, secondo il Governo, dovrebbe essere rispettato sia sui mezzi pubblici che nei luogi di attesa. Una normativa che, al momento, non potrebbe essere rispettata perchè “l’offerta di trasporto sarebbe assolutamente insufficiente, anche a fronte di una domanda che, prevedibilmente, sarà inferiore rispetto alla situazione pre-emergenza COVID-19”. 

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Fase 2 (tgcom24)

Secondo i presidenti di Agens e Asstta il vincolo di un metro potrebbe, inoltre, provocare assembramenti e “sovraffollamento a ridosso delle aree di attesa delle stazioni e alle fermate”. Per questo chiedono che venga mantenuto solo l’obbligo d’indossare le mascherine. I due manager, infine, chiedono “d’intervenire con tempestività per adeguare e, ove necessario, diversificare l’offerta dei servizi di trasporto pubblico preservando, per ragioni di omogeneità anche sanitaria, la logica della ‘rete'”.

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