Con il lockdown scongiurate migliaia di morti a causa dell’inquinamento

Secondo un recente studio del Crea, il calo dell’inquinamento, conseguente ai lockdown per l’emergenza coronavirus, avrebbe evitato 11mila morti in Europa.

Inquinamento
(Foto di David Mark-Pixabay)

Si susseguono gli studi in merito al coronavirus, il virus sviluppatosi in Cina e diffusosi rapidamente in tutto il mondo mettendo in ginocchio diverse nazioni, tra cui anche l’Italia. Le analisi sul Covid-19 non sono solo in ambito sanitario, ma considerate le misure di contenimento adottate da diversi Governi, sono emersi diversi risvolti anche in altri settori, tra cui l’ambiente. Uno dei fattori derivati dai lockdown è il crollo dell’inquinamento atmosferico con le emissioni drasticamente scese. Secondo il Center for Research on Energy and Clean Air questo significativo decremento avrebbe scongiurato la morte di 11mila persone.

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Il calo dell’inquinamento per via del lockdown avrebbe evitato 11mila morti in Europa: lo studio del Crea

silenzio
città in silenzio (Getty Images)

Un calo notevole dell’inquinamento atmosferico avrebbe risparmiato la vita di almeno 11mila persone solo in Europa. Questo è quanto emerge da un recente studio condotto dal Center for Research on Energy and Clean Air, il quale ha analizzato l’impatto delle misure di contenimento adottate dai Governi a causa dell’emergenza coronavirus. Nel dettaglio, secondo il Crea, ha confrontato la qualità dell’aria e l’impatto sulla salute legato all’uso ridotto di combustibili fossili durante la quarantena.  Dal confronto è emerso che le restrizioni avrebbero portato negli ultimi 30 giorni in Europa ad una riduzione del circa 40% del livello medio di inquinamento da biossido di azoto (NO2).  A questo si aggiunge anche la riduzione del 10% del livello medio di inquinamento da particolato. Per quanto riguarda il nostro Paese, il calo di biossido di azoto (NO2) è arrivato addirittura al 43%, più alto della media Europea, quello del particolato si sarebbe attestato al 5%.

Tutto questo si sarebbe tradotto in una riduzione di circa 11mila morti per inquinamento in Europa, di cui solo 1.490 in Italia. Gli altri decessi, si legge nello studio del Crea, sarebbero stati evitati in Germania (2.083), Regno Unito (1.752), Francia (1.230) e Spagna (1.083). Questo numero, secondo gli autori dello studio, sarebbe nettamente inferiore rispetto ai decessi evitati a livello globale. Le riduzioni di mortalità sarebbero state correlate a patologie come insufficienza cardiaca (40%),  disturbi polmonari come bronchite ed enfisema (17%) ed infine a ictus e cancro (13%). Questo sarebbe legato alla riduzione del 37% della produzione di energia dal carbone ed il consumo del petrolio sceso di circa un terzo.

Infine, secondo lo studio, ha valutato altri impatti di tali circostanze sulla salute evidenziando che il calo dell’inquinamento avrebbe evitato circa 6mila nuovi casi di asma nei bambini e 600 nascite pretermine in meno.

Secondo lo studio, il numero di morti per inquinamento evitati in tutto il mondo è molto più alto perché l’analisi si è concentrata solo su un continente, l’Europa, e per un tempo limitato, un mese. Inoltre, non tiene conto delle morti per coronavirus.

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Inquinamento
(Foto di Ralf Vetterle-Pixabay)

L’analisi – spiegano gli autori, come riporta la redazione di Greenme- dimostrerebbe i tanti benefici per la salute pubblica e la qualità della vita che potrebbero essere raggiunti riducendo rapidamente i combustibili fossili in modo sostenibile“.

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