Covid-19, gli ipertesi rischiano il 33% in più: lo studio

Covid-19, uno studio ha calcolato il rischio maggiore di coloro che sono affetti da ipertensione, dislipidemia e cardiopatia.

Russia

Il mondo sta affrontando la minaccia coronavirus: i casi aumentano giorno dopo giorno così come i decessi. Al momento i positivi su tutto il pianeta sono più di 4 milioni. Gli studiosi di tutto il mondo continuano ad effettuare ricerche per scoprire nuovi e importanti aspetti sul nuovo Covid-19. In tantissimi laboratori, invece, gli esperti stanno cercando di mettere a punto una cura efficace e il vaccino.L’agenzia regionale di Sanità (Ars) della Toscana ha condotto uno studio per approfondire il legame tra patologie come ipertensione, dislipidemia, diabete, cardiopatia ischemica con il coronaviurs.

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Gli ipertesi rischiano il 33% in più: lo studio

fase 2

Stando all’approfondimento dell’Agenzia regionale di sanità della toscana, i soggetti toscani con ipertensione, dislipidemia, diabete e cardiopatia ischemica hanno mostrato un rischio di contrarre il coronavirus rispettivamente 33,29,9 e 8 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Il tasso di mortalità è nettamente più alto nelle persone anziane (dai 75 in poi): in questa classe d’età è molto probabile la presenza di queste patologie elencate. “Questo è un chiaro segnale di quali siano le popolazioni che dobbiamo proteggere dalla circolazione del virus”: il commento dell’Ars. Qualche mese fa i ricercatori cinesi calcolando il rischio di letalità osservarono che nei pazienti con ipertensione e scompensi cardiaci la percentuale era nettamente più alta.

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Coppia (foto dal web)

La Toscana è al momento una delle regioni italiane più colpite dal virus: il numero di contagi è inferiore soltanto a Lombardia (prima con distacco), Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto.

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