Mascherine, al via un nuovo accordo sui costi | Prezzo fisso assicurato

C’è l’intesa tra governo, per voce del commissario Arcuri, i distributori e le farmacie per la vendita delle mascherine a 50 centesimi più Iva grazie agli aiuti dello Stato. 10 milioni di dispositivi nel solo mese di maggio

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maschrine (tgcom24)

C’è una nuova svolta positiva sulla vendita delle mascherine chirurgiche. Dispositivo indispensabile di questi tempi e che il commissario Arcuri da tempo ha fissato al costo fisso di 50 centesimi. Costo impossibile da effettuare sul mercato, hanno lamentato fin da subito i farmacisti e i distributori di dispositivi medicali. Oggi invece arriva la notizia dell’intesa. Le mascherine “chirurgiche” saranno vendute al prezzo calmierato di 50 centesimi più Iva.

Il commissario Arcuri, infatti, ha comunicato che ci saranno degli aiuti economici per compensare i costi iniziali delle mascherine acquistati all’estero. Sarà lo Stato a farsene carico fino a 10 centesimi a pezzo per quegli importi che sono superiori a quanto stabilito. Sì agli acquisti dalla Cina fino a 48 centesimi al pezzo. Obiettivo mettere fine ad “una delle questioni più rilevanti della fase 2” ha ammesso il commissario.

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Mascherine chirurgiche, tutto sul nuovo accordo

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maschrine (GettyImages)

L’accordo appena raggiunto sul prezzo delle mascherine grazie agli aiuti dello Stato è il terzo nell’arco di due settimane tra il governo e chi si occupa della distribuzione e della vendita dei dispositivi. L’impegno è che i distributori provvederanno a far arrivare nelle farmacie ben 9 milioni di dispositivi nel mese di maggio a partire da lunedì prossimo.

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Anche il commissario Arcuri si è impegnato nel continuare a sostenere le farmacie con l’arrivo di altri 10 milioni di mascherine per il mese di maggio. Un aiuto per i distributori che di certo non avranno vita facile nel cercare i dispositivi a basso prezzo nel mercato asiatico e un sostegno ai cittadini.

Per giugno, invece, dovrebbero esserci sul mercato le mascherine Made in Italy prodotte dalle aziende riconvertite. Secondo i distributori ne arriveranno nelle farmacie 20 milioni di pezzi alla settimana.

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“E’ un accordo chiaro in cui tutti, responsabilmente, abbiamo assunto gli impegni che dovevamo”, il commento molto soddisfatto di Arcuri che ha spiegato come da tutte le parti ci sia stata la volontà di trovare una “soluzione”.

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(GettyImages)

“Siamo soddisfatti, aldilà di ogni polemica – ha spiega Marco Cossolo, presidente di Federfarma a rappresentanza dei distributori italiani – di aver contribuito tutti insieme a cercare di risolvere i problemi nell’interesse dei cittadini”.

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