Gianluca Vialli e il cancro: “Mostro con orgoglio le mie cicatrici”

In un’intervista al The Guardian, l’ex calciatore Gianluca Vialli ha raccontato la propria battaglia contro un cancro al pancreas che lo ha colpito quasi tre anni fa: anche se ad oggi per i medici è guarito, Vialli resta prudente sul punto.

Gianluca Vialli
Gianluca Vialli (Getty Images)

Il capo delegazione della Nazionale italiana di calcio Gianluca Vialli si è raccontato in una lunga intervista al quotidiano britannico The Guardian. L’ex giocatore, che per due anni ha lottato contro un tumore al pancreas, ha parlato della malattia che lo ha cambiato e del suo nuovo ruolo al fianco del commissario tecnico Roberto Mancini.

Leggi anche —> Effetti collaterali della mascherina: i rischi collegati al suo utilizzo

Gianluca Vialli ed il cancro al pancreas: “Adesso mostro con orgoglio le mie cicatrici, sono un segno di ciò che ho passato”

Vialli e Mancini
Gianluca Vialli e Roberto Mancini (Getty Images)

Sono stato visto sempre come un duro, un uomo forte con tanta determinazione e non essere in quella condizione mi rendeva a disagio. Non volevo essere visto come un povero ragazzo malato. Ecco perché non l’ho fatto sapere per 12 mesi“. Così Gianluca Vialli ha parlato della sua malattia, un tumore al pancreas diagnosticatogli nel 2017, in un’intervista rilasciata al quotidiano inglese The Guardian. Vialli, commosso prosegue spiegando che dopo un periodo in cui ha provato anche vergogna nel parlare della patologia che lo aveva colpito, adesso non ha più paura di farlo. “Questi sentimenti sono naturali – afferma l’ex giocatore-ma dopo un po’, come nel mio caso, vanno via. Il giorno in cui inizi a guardare le cose in modo diverso, la tua vita cambia. Adesso mostro con orgoglio le mie cicatrici, sono un segno di ciò che ho passato“.

Vialli afferma di non esser stato in grado in un primo momento di esternare le proprie emozioni tenendole dentro, circostanza che non lo ha fatto sentire bene. “Ora – spiega il capo delegazione della Nazionale- mi rendo conto che ogni volta che voglio piangere, piango. Non c’è vergogna. E se vuoi ridere, ridi“. L’ex attaccante di Chelsea e Juventus ammette però di non piangere davanti a persone emotive, cercando di piangere da solo quando si trova a suo agio.

L’ex calciatore che ha sconfitto la malattia, spiega che ogni tre mesi deve sottoporsi a degli esami di controllo per verificare le sue condizioni di salute. Nonostante, i medici gli abbiano detto, lo scorso dicembre, di essere guarito, Vialli è prudente: “Sfortunatamente –riporta The Guardian– queste cose hanno la tendenza a tornare, ma adesso spero non cambi nulla fino a quando morirò di vecchiaia“.

Il momento in cui ha scoperto la malattia

Parlando del momento in cui ha scoperto di essere stato colpito dalla malattia, ha ammesso di essere stato confuso e scioccato, soprattutto perché il cancro al pancreas è uno dei peggiori tumori. Il periodo di malattia per l’ex attaccante è stato come un “viaggio con un compagno indesiderato” con la speranza che quest’ultimo si annoiasse e morisse prima di lui. Vialli ha voluto anche ringraziare la sua famiglia, le persone che gli sono state vicino ed i medici che lo hanno curato in questi mesi.

Leggi anche —> Champions League, cosa cambia con il Coronavirus: la decisione della Uefa

Gianluca Vialli
Gianluca Vialli (Getty Images)

L’intervista al quotidiano britannico si conclude con alcune dichiarazioni in merito al suo ruolo nella Nazionale italiana. Il capo delegazione afferma di essere molto felice di aver intrapreso questa nuova avventura al fianco del suo miglior amico Roberto Mancini. “È fantastico poter aiutare Roberto e adoro provare a ispirare i giocatori“.

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine FacebookInstagram e Twitter.

Impostazioni privacy