Accordo Stato-Regioni, De Luca frena e attacca: “Nessuna unanimità”

Il governatore della Campania si scaglia contro il Governo. Secondo De Luca con l’accordo nella fase 2 si scarica la responsabilità ai presidenti

De luca
Il presidente della Ragione Campania , Vincenzo De Luca (foto Ansa)

“La Campania non è d’accordo e non ha sottoscritto l’intesa Stato-Regioni che alcuni media presentano come condivisa all’unanimità”. È così che il governatore della Campania Vincenzo De Luca chiarisce la posizione della sua regione in merito all’intesa raggiunta tra Governo e Regioni. Un accordo sofferto ma alla fine siglato alle tre di notte tra sabato e domenica per la ripartenza per la fase 2 presentato come all’unanimità.

De Luca non ci sta e sbotta: “Su alcune norme di sicurezza generale deve pronunciarsi il ministero della Salute, non è possibile che il Governo scarichi opportunisticamente tutte le decisioni sulle Regioni. Non è accettabile”.

L’esponente Dem si associa dunque alle critiche che sono arrivate da alcuni governatori del centrodestra. Molti altri, invece, quelli che hanno accolto con favore l’intesa come Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

De Luca frena su tante cose. Non solo da oggi in Campania non riapriranno pub e ristoranti, ma resta cauto anche sull’apertura dei confini regionali a partire dal 3 giugno: “Deciderò il 2 in base alla situazione epidemiologica”.

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine pagine FacebookInstagram e Twitter.

De Luca: “Decido io se riaprire il 2 giugno”

De Luca
Foto dal web

Vincenzo De Luca tira dritto per la sua strada e non guarda in faccia nessuno. Per lui rimane la linea della massima cautela. “Che significa liberi tutti? Se il contagio viene contenuto va bene, ma se abbiamo ancora livelli elevati di contagio che significa liberi tutti?” incalza rispetto alle affermazioni del governo.

Leggi anche —> Virus, l’avvertimento di Ippolito: “Il rischio di una seconda ondata è alto”

Un freno deciso dunque fino al 2 giugno per monitorare la situazione e per ora un no anche alla ripartenza di pub e ristoranti. “C’è un clima di confusione” lo dice a chiare lettere il governatore. “Noi non apriamo né i ristoranti, né i pub, né altro per serietà – incalza a “Mezz’ora in più” su Rai3 – Abbiamo deciso di avere una interlocuzione con le categorie economiche per prepararli alla sanificazione, a procurarsi pannelli di divisione per agevolare l’apertura di piccoli ristoranti”.

E sul fatto che De Luca abbia denunciato che l’intesa Stato-Regioni non sia avvenuta all’unanimità, il governo replica ma in modo soft.  Fonti di Palazzo Chigi, come riporta l’Ansa, hanno fatto sapere che l’intesa raggiunta non è con i singoli presidenti ma con la Conferenza delle Regioni.

Leggi anche —> Fase 2, Milano riparte e lo fa scegliendo la metropolitana

De luca
Vincenzo De Luca (GettyImages)

Le fonti di governo hanno, inoltre, fatto sapere, che nella riunione che si è conclusa nella notte tutti i partecipanti si erano lasciati con un “accordo pieno”. L’uscita di De Luca, sarebbe dunque, fuori dalle linee stabilite e un segnale di avere timore nell’assumersi la responsabilità delle aperture.

 

Impostazioni privacy