L’Iran manda le petroliere in Venezuela: Usa inviano i caccia, è scontro

Iran manda le petroliere in Venezuela, Gli Usa minacciano di colpirle. Caracas annuncia l’invio dei suoi caccia per scortarle

Alta tensione tra Stati Uniti d’America e Venezuela. Lo Stato Sudamericano subisce l’embargo americano del petrolio. Gli americani sono schierati dalla parte dei golpisti contro il governo Maduro che ha sventato il colpo di Stato lo scorso anno. I venezuelani pagano con l’embargo del petrolio e allora il governo ha trovato un accordo con l’Iran, altro nemico storico degli Stati Uniti. Il paese mediorientale ha inviato delle petroliere verso il Venezuela. Lo Stato sudamericano è pronto, però, a scortare le navi iraniane contenenti il prezioso petrolio con dei caccia. Gli Stati Uniti, però, non ci stanno e si dicono pronti ad intervenire con le armi per fermare quella che vedono come un‘intrusione degli iraniani. Lo scontro aereo è probabile e lo strappo tra di Venezuela e Iran con gli Stati Uniti sicuramente si allargherà e provocherà degli ulteriori traumi ai già delicati equilibri internazionali.

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Iran manda le petroliere e rischia lo scontro militare

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump (Getty Images)

Lo scontro in atto è il secondo che i queste ore rischia di consumarsi tra potenze. In Libia c’è l’altro versante bellico con la terza guerra civile libica che sta per avere una nuova escalation. Stavolta, però, stanno per scendere in campo anche i russi di Putin. La Russia sostiene l’avanzata di Haftar mentre l’Onu, l’attuale governo libico. Tra i difensori più combattivi del governo riconosciuto dall’Onu c’è la Turchia di Erdogan, che è pronta a difendere e rispondere anche ai russi dell’alleato Putin. Alleanza che, in tal modo, rischia di saltare con evidenti conseguenze sul versante orientale dell’Europa.

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foto dal web

Il tutto coinvolge anche l’Italia, da tempo impegnata a cercare un accordo diplomatico tra le parti in rotta nella Libia. Gli italiani sono i primi interessati anche per una questione legata all’incremento dell’immigrazione in caso di una guerra continua.

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