Croazia, via libera agli italiani ma a una condizione

Via libera agli italiani: La Croazia ci ripensa, possono entrare, ma se prenotano l’albergo. La Grecia riapre a 29 Paesi ma non all’Italia

Mare regole emergenza virus
(Getty Images)

Il 15 giugno è la data in cui si riaprono le frontiere per i paesi dell’Unione Europea. Tuttavia, rimane la possibilità di alcuni paesi di limitare degli ingressi da nazioni ad alto contagio da coronavirus. La Croazia, intanto, ci ripensa e torna sui suoi passi. Gli italiani possono entrare, ma devono rispettare una condizione. Devono prenotare l’albergo intendono trascorrere il soggiorno. In Croazia, in realtà, era sempre rimasto il via libera per ragioni lavorative o economiche. Sono state fatte restrizioni ma non un blocco netto agli italiani. Per accelerare l’ingresso, il ministero degli Esteri croato consiglia agli italiani di presegnalare l’arrivo in Croazia compilando un modulo disponibile sul sito dello stesso ministero degli Interni.

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Croazia via libera all’Italia, no dalla Grecia

estate 2020
mare (Getty Images)

Il governo croato ha interesse a far ripartire il turismo, un po’ come tutti gli Stati coinvolti dalla pandemia e ricchi di attrattive. Per questo motivo la Croazia aveva già riaperto i confini senza alcuna restrizione per i cittadini di Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia. Ora a questi si aggiunge l’Italia, con il vincolo di prenotare prima. La Grecia, invece, ha dato il via libera a 29 paesi dal 15 giugno ma tra questi non c’è lì’Italia. Ecco i Paesi ammessi in Grecia per l’estate:

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Spiaggia
(Getty Images)

sono Albania, Australia, Austria, Macedonia del Nord, Bulgaria, Germania, Danimarca, Svizzera, Estonia, Giappone, Israele, Cina, Croazia, Cipro, Lettonia, Libano, Lituania, Malta, Montenegro, Nuova Zelanda, Norvegia, Corea del Sud, Ungheria, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca e Finlandia. La Svizzera intanto apre a tutta l’Europa eccetto all’Italia. Non c’è una regia in tutto questo. Ognuno degli Stati decide in base alle proprie valutazioni.

 

 

 

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