Che cos’è il Covid-19 e come si cura

L’infettivologa Evelina Tacconelli spiega cos’è davvero l’infezione del Covid-19 e come curarla. Parla, inoltre, di due aspetti di cui poco si è parlato

Caldo e coronavirus Covid-19
(GettyImages)

Che cos’è veramente il Covid-19 e come si cura? Due delle domande più difficili a cui dare risposte di questi tempi. Ci ha provato la dottoressa Evelina Tacconelli, esperta di lunga data di malattie infettive, tra Italia e Germania, consulente per l’Oms e per l’Ecdc, che vanta riconoscimenti internazionali e quattro anni da ‘Lecture’ in Medicina alla Harvard Medical School di Boston.

Da anni svolge ricerca al Policlinico di Borgo Roma a Verona e con il suo team di ricercatori, medici e infermieri, ha seguito oltre 400 pazienti ricoverati con Covid-19. È da qui che lei ne ha tratto le sue conclusioni. Le sue risposte aiutano a fare luce su questa malattia che ha flagellato il mondo intero.

Parte col dire la dottoressa che il bersaglio principale del Covid-19 “è l’apparato respiratorio. Si va da un interessamento di modesta, lieve entità, a casi di interessamento polmonare estremamente severo”. Ma non si tratta di una malattia che colpisce solo un organo, ci tiene a specificarlo la Tacconelli, “ne coinvolge altri, il rene, il cuore, il fegato, il sistema nervoso centrale, la muscolatura, la coagulazione”. Aggredisce, poi, in maniera diversa in base alla persona e alle sue caratteristiche.

Per tutte queste ragioni, spiega l’esperta internazionale “il miglior modo di trattare questa malattia è farlo con un approccio multidisciplinare” coinvolgendo sul campo diversi specialisti.

Focus poi sull’influenza che questo inverno potrebbe incidere sulla malattia. Sì al vaccino, dunque su larga scala. Facilita la diagnostica e “dare rapidamente la migliore terapia al paziente”.

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Covid-19, le cose che si sono poco raccontate

Coronavirus Covid-19
Coronavirus (GettyImages)

La dottoressa Evelina Tacconelli ha raccontato ad Askanews anche alcune cose che poco si sono dette del Covid-19. Due in particolare “che dovrebbero far riflettere tutti” ha precisato.

“A differenza di altre malattie questa porta con sé l’isolamento. Stare molto male, avere fame d’aria, avere bisogno di respirare, la febbre molto alta, ed essere soli. La mancanza di respiro è uno dei sintomi più brutti che esistono” ha detto a chiare lettere l’esperta che è stata a contatto con oltre 400 malati di coronavirus.

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Chi sta veramente male ha la continua percezione che sta per morire. E questo dramma si vive in solitudine, lontano dagli affetti, dai parenti, dagli amici. Da solo, in una stanza, senza vedere nessuno. “Questa malattia costringe all’isolamento, perché è una malattia altamente trasmissibile. Si è da soli. E può succedere che chi muore, muore da solo” ha precisato.

Oltre all’isolamento il Covid-19 “è comunque una malattia oggettivamente difficile da sopportare” ha sottolineato la dottoressa. Un doppio coltello che si dipana: solitudine e sofferenza forte, veramente difficili da sopportare insieme. E tutto questo, secondo la Tacconelli, non è stato spiegato ed evidenziato abbastanza.

Ma oltre a questo c’è un altro aspetto. “La malattia non finisce nel momento in cui si guarisce – chiarisce – Se si ha avuto la sfortuna di avere una malattia importante, specie per chi è stato in rianimazione, non finisce quando esci dall’ospedale”. In che senso? Gli esperti si stanno accorgendo che il Covid-19 ha un impatto così forte sul polmone da comportare “conseguenze che possono andare avanti per mesi”.

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E sono i dati che lo confermano purtroppo. Alcune persone che sono state malate adesso sono a rischio di fibrosi polmonare. Non solo “ci sono problemi psicologici che chi si è ammalato si porta dietro: resta la paura. I farmaci non possono controllare la mancanza di respiro, la fame d’aria” ha detto.

Covid-19
(GettyImages)

“Il paziente può essere solo intubato o sottoposto a ventilazione non invasiva, come quella con i caschi – ha concluso – E sotto quei caschi il rumore è continuo, non si riesce a dormire. Sono sensazioni che non si riescono a dimenticare”.

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