Protezione Civile, bollettino del 3 giugno: significativo calo delle terapie intensive

La Protezione civile, nella giornata di oggi mercoledì 3 giugno ha diramato il bollettino in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.

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Il Dipartimento della Protezione Civile ha appena diffuso il nuovo bollettino in merito all’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando alla nota, il numero dei casi di contagio è salito a 233.836 (+321), mentre è sceso quello degli attualmente positivi, ad oggi 39.297 con un decremento di 596 unità. Nuovo alleggerimento delle terapie intensive, sono 353 i ricoveri complessivi, ossia 55 in meno rispetto a ieri. Il numero dei guariti è giunto a 160.938 (+846). Infine con 71 decessi nelle ultime 24 ore, il bilancio complessivo è salito a 33.601.

Bollettino Protezione Civile: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di martedì 2 giugno

PERFEXIA
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Stando al bollettino della Protezione Civile sullo stato dell’epidemia da coronavirus in Italia diramato nella giornata di ieri, il numero complessivo dei contagi era salito a 233.515 casi. In decrescita anche quello degli attualmente positivi, ad oggi 39.893. In calo anche i pazienti in terapia intensiva che raggiungevano le 408 unità. I soggetti guariti salivano a 160.092. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi che giungeva a 33.530 vittime.

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Bollettino Protezione Civile: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di lunedì 1 giugno

Nella giornata di lunedì, come di consueto, la Protezione Civile ha aggiornato il bollettino relativo all’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando al comunicato del Dipartimento, i casi di contagio totale erano 233.197.  Scendevano invece, gli attualmente positivi in totale 41.367, ed i pazienti in terapia intensiva ieri 424. I guariti avevano fatto registrato un aumento di 848 unità che portavano il bilancio complessivo dall’inizio dell’emergenza a 158.355. Infine, purtroppo in aumento i decessi che salivano a 33.475.

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Epidemia, il radiologo Borghetti: “Seconda ondata di contagi? Difficile”

Molti esperti, soprattutto con la riapertura della circolazione tra le regioni che è stata ripristinata oggi, hanno espresso il proprio timore relativamente ad una seconda possibile ondata di contagi. Per scongiurare tale ipotesi un ritorno dell’emergenza coronavirus che ha colpito l’Italia, esperti ed istituzioni hanno invitato la popolazione a non abbassare la guardia, anche durante l’estate. Sul possibile ritorno del virus, però, c’è anche chi non è d’accordo come Maurizio Borghetti, radiologo dell’ospedale di Crema che ha rilasciato alcune dichiarazioni alla redazione de Il Giorno.

Una seconda ondata di contagi da coronavirus? C’è chi la prevede durante l’autunno, ma a mio modesto parere, è meglio non avventurarsi in previsioni catastrofiche. Le epidemie si sono sempre verificate a distanza di anni, se non decenni“. Così il radiologo dell’ospedale di Crema, Maurizio Borghetti ha parlato di un possibile ritorno del virus .

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Positivo al Covid-19 si reca comunque al lavoro: la giustificazione di un giovane

Per quanto accaduto a Bari, la Procura della Repubblica in persona del sostituto Procuratore Marcello Quercia, avrebbe aperto un fascicolo di indagine per violazione degli obblighi di quarantena. Atto dovuto nei confronti del giovane che si sarebbe recato a lavoro pur sapendo di essere positivo al Covid-19. Ed infatti, il ragazzo il 29 maggio scorso era stato sottoposto a tampone, riporta la redazione dell’Huffington Post, ed era risultato positivo. Per tale ragione si trovava in quarantena insieme ad altri 9 membri della sua famiglia.

Nella giornata di domenica degli agenti della Guardia di Finanza si erano recati presso la sua abitazione per verificare che tutti i componenti stessero rispettando il periodo di quarantena. In quel frangente si sarebbero accorti dell’assenza del ragazzo ed avrebbero avviato le ricerche. Le fiamme gialle, il mattino seguente, lo avrebbero trovato sul posto di lavoro. Il 21enne si sarebbe giustificato, una volta scoperto, dicendo di averlo fatto per paura di rimanere disoccupato.

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Post coronavirus, gli esperti temono una nuova epidemia

Gli esperti, nonostante il virus non sia ancora scomparso già pensano a quello che potrebbe essere il post Covid-19. Nello specifico ad essere seriamente preoccupati gli oncologi. Il motivo risiederebbe nel fatto che a causa del lockdown numerose visite di controllo sono state cancellate. Circostanza, questa, che potrebbe far schizzare il numero dei tumori ad alti livelli.

La messa in stand-by delle operazioni nonché degli screening relativi a tutte le altre patologie potrebbe aver innescato un drammatico meccanismo. A parlarne è stato il dottor Giuseppe Curigliano, direttore della Divisione nuovi farmaci allo IEO, l’Istituto europeo di Oncologia. Il professore si è detto preoccupato.

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