Epidemia, il radiologo Borghetti: “Seconda ondata di contagi? Difficile”

Il radiologo dell’ospedale di Crema, Maurizio Borghetti, ha parlato in merito ad una seconda ondata di contagi dell’epidemia da coronavirus.

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(Getty Images)

Molti esperti, soprattutto con la riapertura della circolazione tra le regioni che è stata ripristinata oggi, hanno espresso il proprio timore relativamente ad una seconda possibile ondata di contagi. Per scongiurare tale ipotesi un ritorno dell’emergenza coronavirus che ha colpito l’Italia, esperti ed istituzioni hanno invitato la popolazione a non abbassare la guardia, anche durante l’estate. Sul possibile ritorno del virus, però, c’è anche chi non è d’accordo come Maurizio Borghetti, radiologo dell’ospedale di Crema che ha rilasciato alcune dichiarazioni alla redazione de Il Giorno.

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Epidemia, il radiologo Borghetti: “Seconda ondata di contagi? Meglio non avventurarsi in previsioni catastrofiche”

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Covid-19 (Getty Images)

“Una seconda ondata di contagi da coronavirus? C’è chi la prevede durante l’autunno, ma a mio modesto parere, è meglio non avventurarsi in previsioni catastrofiche. Le epidemie si sono sempre verificate a distanza di anni, se non decenni“. Così il radiologo dell’ospedale di Crema, Maurizio Borghetti ha parlato di un possibile ritorno del virus ai microfoni de Il Giorno. Borghetti ha poi proseguito ponendo alcuni quesiti in merito alla diffusione del virus. Borghetti afferma, ponendo il caso che la Lombardia sia stata “meno ‘brava’ di altre regioni”, che è strano che Milano sia stata risparmiata. “Ad oggi –spiega il radiologo– i numeri affermano che il Covid-19 è presente. Come mai, però, non riesce a provocare gravi patologie ed i nuovi casi sono relativi ad asintomatici identificati per l’aumento dei tamponi effettuati?“.

Il radiologo del noscomio lombardo poi si sofferma sulle parole del primario dell’ospedale San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, il quale nei giorni scorsi aveva affermato che il virus sarebbe scomparso. Secondo Borghetti, le dichiarazioni di Zangrillo sono troppo ottimistiche anche se basate sui dati ospedalieri che appaiono incoraggianti. Il radiologo ha proseguito affermando di essere stato leggermente stupito alle reazioni provocate da tali parole.

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Infine Borghetti ha concluso affermando: “Vedo – riporta Il Giornoche si continua nella stessa direzione, fondata sull’equivoco del termine ‘caso’ a sua volta legato alla positività al tampone. Nelle ultime settimane sono poche e soprattutto meno gravi le polmoniti rilevate dalle Tac, mentre durante il mese di maggio ci sono stati giorni senza alcuna polmonite“.

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