Ventunenne positivo al Covid-19 si reca a lavoro: la giustificazione del ragazzo

A Bari un ragazzo di 21 anni si è recato sul posto di lavoro pur sapendo di essere positivo al Covid-19: scoperto avrebbe dichiarato di averlo fatto per paura di perdere il posto.

Ristorante
(Getty Images)

È stata una crisi sistemica, non solo sanitaria, quella causata dal Covid-19. Numerosi i lavoratori che hanno perso il proprio posto, le aziende che probabilmente non potranno più riaprire. L’economia è finita in ginocchio e con essa anche tanti cittadini.

Una circostanza che ha indotto alcuni a compiere gesti insensati, forse dettati da paura e disperazione, ma non per questo giustificabili. Un esempio è quello di un ragazzo di Bari che per paura di perdere il lavoro si sarebbe recato nel ristorante presso cui era assunto pur sapendo di essere positivo al Covid-19.

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Bari, si reca a lavoro pur essendo positivo al Covid-19: aveva paura di perdere il lavoro

Massimiliano clienti
(Foto di LUM3N-Pixabay)

Per quanto accaduto a Bari, la Procura della Repubblica in persona del sostituto Procuratore Marcello Quercia, avrebbe aperto un fascicolo di indagine per violazione degli obblighi di quarantena. Atto dovuto nei confronti del giovane che si sarebbe recato a lavoro pur sapendo di essere positivo al Covid-19. Ed infatti, il ragazzo il 29 maggio scorso era stato sottoposto a tampone, riporta la redazione dell’Huffington Post, ed era risultato positivo. Per tale ragione si trovava in quarantena insieme ad altri 9 membri della sua famiglia.

Come è stato scoperto il giovane

Nella giornata di domenica degli agenti della Guardia di Finanza si erano recati presso la sua abitazione per verificare che tutti i componenti stessero rispettando il periodo di quarantena. In quel frangente si sarebbero accorti dell’assenza del ragazzo ed avrebbero avviato le ricerche. Le fiamme gialle, il mattino seguente, lo avrebbero trovato sul posto di lavoro. Il 21enne si sarebbe giustificato, una volta scoperto, dicendo di averlo fatto per paura di rimanere disoccupato.

Una “scusa” probabilmente accampata a causa dalla disperazione e dal momento critico che il Paese sta vivendo, ma non per questo giustificabile. Secondo quanto riporta la redazione dell’Huffington Post, il ragazzo era un asintomatico e della sua positività non ne erano a conoscenza né il datore di lavoro, né i suoi colleghi. Fortunatamente, parrebbe che il ragazzo non abbia avuto contatti con la clientela.

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Ora il locale presso cui lavorava rischia la chiusura da parte dell’Asl.

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