Commissario Arcuri: “Entro la fine dell’anno, tampone per un terzo degli italiani”

Il commissario straordinario Domenico Arcuri parlando dell’emergenza ha spiegato che un terzo degli italiani avrà effettuato il tampone entro dicembre.

Domenico Arcuri
Domenico Arcuri (foto dal web)

Il commissario straordinario Domenico Arcuri ha parlato durante una conferenza stampa questa mattina presso la sede della Protezione Civile. Arcuri, parlando della situazione emergenziale creata dalla diffusione del coronavirus in Italia, si è soffermato sui tamponi già effettuati e su quelli che verranno effettuati. Stando alle sue dichiarazioni, al prossimo 31 dicembre circa il 28% della popolazione italiana effettuerà il test, ossia quasi un italiano su tre. Il commissario ha commentato anche le riaperture di ieri, con la ripresa della mobilità tra le regioni italiane.

Leggi anche —> Virus, Giulio Tarro: “Basta col terrorismo quotidiano”

Arcuri: “Al 31 dicembre tampone per il 28% degli italiani” 

Coronavirus tampone
(Getty Images)

Al 31 dicembre il 28 per cento degli italiani sarà stato sottoposto a tampone, ove necessario, un italiano su tre quasi“. Queste le parole del commissario straordinario Domenico Arcuri in conferenza stampa questa mattina alla Protezione Civile. Arcuri ha proseguito affermando che dall’inizio dell’emergenza sono 39.500 in media i tamponi somministrati al giorni, mentre a maggio si è saliti ad una media giornaliera di 61mila. L’obiettivo, secondo il commissario, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, era quello di portare questa media ad 84mila, cifra che superata e che potrà toccare gli 89mila. A questi si aggiungeranno 9,9 milioni di prodotti tra “reagenti e kit” che verranno messi a disposizione delle Regioni.

Arcuri si è poi soffermato sull’App Immuni, applicazione già scaricata da oltre un milione di utenti:  “Un risultato – riporta Ansaconfortante grazie ad un lavoro coordinato. Da lunedì l’App sarà a pieno regime nelle regioni pilota e dalla settimana successiva in tutto il territorio nazionale”.

Immancabile un commento sulle riaperture di ieri, quando è caduto il divieto di spostamenti tra le regioni: “Abbiamo riconquistato – spiega Arcuri- l’ultima parte delle nostre libertà, dopo 84 giorni dall’11 marzo, che sembra un’epoca fa, un’Italia più unita e più libera si è ritrovata“. Questo, secondo il commissario, è il frutto di tutti i sacrifici fatti dalla popolazione e delle scelte del Governo che ha saputo anche applicarle.

Leggi anche —> L’App Immuni accusata di sessismo: cosa è accaduto

Arcuri ha concluso affermando che senza il lockdown, ieri sarebbe stato un giorno doloroso come quelli precedenti, poiché senza la gestione dell’emergenza il virus avrebbe colpito il Paese senza distinzioni. Adesso, però, avverte il commissario, non bisogna rendere vani i sacrifici. “Come diceva un grande italiano  -riporta l’Ansa-, la libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare. Adesso tutto dipende dai nostri comportamenti”.

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine FacebookInstagram e Twitter.

Impostazioni privacy