Giuseppe Conte, tensioni con la maggioranza: il Premier racconta la verità

Il Premier Giuseppe Conte ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito ai discussi Stati generali dell’economia ed alla sua persona, politicamente parlando.

Giuseppe Conte
Il premier Giuseppe Conte (Getty Images)

Nel marasma generale dettato dalla crisi sistemica, tra emergenza sanitaria ed economica, ad assumere rilievo sono i singoli passi del Governo. Perché qualunque decisione assunta dall’Esecutivo potrebbe determinare uno stravolgimento degli equilibri ora particolarmente instabili e precari.

Le luci dei riflettori si accendo su chi, quelle decisioni, è designato a prenderle: il Presidente del Consiglio. Giuseppe Conte, ora nell’occhio del ciclone anche a quanto pare a causa di alcune tensioni con il Pd, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della Sera. Parole quelle proferite che lasciano trasparire la sua caparbietà e sul fatto che nulla si recrimina in merito al proprio operato.

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Giuseppe Conte: “Conte cade, Conte cade. Fa parte del gioco, ho imparato a non meravigliarmi”

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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (Getty Images)

Non mi pare di essere accerchiato più di quanto lo fossi nella prima fase. In tutti questi mesi ho sentito dire in continuazione: Conte cade, Conte cade. Fa parte del gioco, ho imparato a non meravigliarmi. Ma come si vede e si vedrà, non è così”. Queste le parole del premier Giuseppe Conte al Corriere della Sera. Una soddisfazione ed una tenacia non celate di cui anzi, con fierezza, il Presidente in questo frangente può fregiarsi.

Al momento la posizione del Premier è molto discussa a causa della ormai criticata idea di una repentina riunione degli Stati generali dell’economia. Una decisione assunta dal Presidente, quella che avrebbe dovuto vedere nella giornata di lunedì prossimo una riunione per definire gli assetti economici, non andata esente da rimproveri. Soprattutto da parte del Pd il quale avrebbe affermato che con la mole del capitale in ballo non è possibile predisporre un piano di ripartenza in così poco tempo. L’invito sarebbe stato quello di rendere l’evento un momento di ascolto. A ciò si sarebbe aggiunto anche lo scetticismo in merito ai profili organizzativi, ossia circa le personalità che dovrebbero prendervi parte.

In merito alle tensioni, soprattutto quelle registratesi all’interno di Palazzo Chigi tra i Ministri ed il Presidente del Consiglio, quest’ultimo ha dichiarato a Il Corriere della Sera che nulla vi sarebbe da preoccuparsi. Le polemiche si sono placate ed i partiti hanno dimostrato grande responsabilità. Giuseppe Conte ha, infatti, affermato che: “Quando si arriva alla sostanza delle cose, epurandole dalle polemiche, ci si rende conto che l’attuale maggioranza è fatta di partiti responsabili, che comprendono esattamente quali siano le priorità dell’Italia. Il clima è migliore rispetto a quello che può sembrare dall’esterno. E anche alcune perplessità del Partito democratico sono rientrate“.

Tensioni con il Pd, il Premier rassicura

Il Premier con queste dichiarazioni rilasciate a Il Corriere della Sera, vuole azzerare i dubbi anche se, e questo è un dato di fatto, l’accelerazione sul piano di ripresa non è stato gradito da alcuni esponenti della maggioranza. L’esempio va al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sul quale giravano voci che lo davano per “offeso” dalla presa in mano delle redini da parte di Conte. Sul punto il Premier sfodera la sua abilità oratoria, e riferisce esclusivamente che essendo il Presidente del Consiglio, non avrebbe scavalcato nessuno, aggiungendo poi che con Gualtieri ci sarebbe sempre stato un confronto e le loro posizioni sarebbero state condivise.

Il problema ad avviso del Premier Giuseppe Conte adesso è mettere in atto la strategia di ripresa su cui tranquillizza che non vi è stata alcuna avventatezza considerato che ci avrebbe attentamente riflettuto quando ancora era in atto l’emergenza.

Giuseppe Conte: “L’urgenza non nasce da un mio capriccio ma dalla realtà che preme”

È pragmatico il Premier e sul punto non cede. “Non possiamo ritardare il confronto con imprenditori, sindacati, categorie. L’urgenza non nasce da un mio capriccio – riferisce a Il Corriere della Sera- ma dalla realtà che preme. Bisogna agire subito. Sento dire che è necessario utilizzare la calma. Ma quale calma? Ci prendiamo qualche giorno per coinvolgere le forze di maggioranza, e lo si farà. Poi si chiami patto, si chiami confronto. Ma non può essere in alcun modo rimandato“.

Il Premier Giuseppe Conte è sicuro e non teme la stabilità perché è ben conscio di poter confidare nel Quirinale. Finanche nei partiti dell’opposizione che pur tirandogli micidiali stoccate lo aiutano.

La telefonata con Papa Francesco

Le presunte tensioni con i suoi Ministri e la maggioranza tutta, non sarebbero stati gli unici grattacapi del premier.  Alla schiera dei “dissenzienti” si erano aggiunti anche i vescovi, insorti a seguito della decisione del Premier di vietare le messe per scongiurare occasioni di contagio. Anche lì il Premier, sarà il momento o sarà che proprio il suo operato pare agli occhi dei più ineccepibile, trova manforte dal più alto potere della sfera: Papa Francesco.

Conte riferisce di aver avuto un contatto telefonico con il Pontefice al quale nulla avrebbe chiesto, ma che autonomamente si sarebbe prodigato per placare gli animi dei suoi. Sua Santità il giorno successivo avrebbe espresso il proprio placet alle misure del Governo definendole necessarie.

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Giuseppe Conte
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (Getty Images)

Il Premier per quanto fatto da Papa Francesco non nasconde la sua gratitudine.

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