Caso Guerrina Piscaglia, possibile svolta: trovate delle ossa in una grotta

Possibile svolta nel caso Guerrina Piscaglia: rinvenute delle ossa all’interno di una grotta, scattato l’esame del DNA. Si attendono i risultati.

Guerrina Piscaglia
Guerrina Piscaglia (foto dal web)

Guerrina Piscaglia scomparve nel nulla il primo maggio del 2014 da Ca’Raffaello. Per l’omicidio della donna, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo, è stato condannato in via definitiva a 25 anni di carcere il parroco del piccolo comune in provincia di Arezzo, Padre Graziano. Una vicenda che, dunque, pareva essersi conclusa, almeno da un punto di vista processuale. La verità emersa nel corso dei processi aveva stabilito che la donna era stata vittima di un crimine violento ad opera del parroco della sua comunità, con il quale, l’accusa ha sostenuto, avesse una relazione segreta.

Oggi, però, una possibile svolta: all’interno di una grotta sarebbero state rinvenute delle ossa sulle quali sono già partiti tutti gli accertamenti del caso. L’esame del DNA sui reperti potrebbe determinare, qualora corrispondesse a quello di Guerrina, un vero colpo di scena.

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Guerrina Piscaglia, ritrovate ossa in una grotta: partiti esami sul Dna

Guerrina Piscaglia
Guerrina Piscaglia (foto dal web)

Una donna scomparsa nel nulla, un corpo mai ritrovato, delle chat compromettenti, una condanna per omicidio. Questo il sunto del caso di Guerrina Piscaglia, scomparsa nel 2014 da Ca’Raffaello piccolo comune di poche anime in provincia di Arezzo. Di lei nessuna traccia, eppure per gli inquirenti circa una sua morte violenta non ci sarebbero dubbi. Un convincimento questo anche dei giudici, secondo i quali autore dell’atroce crimine sarebbe stato il parroco del Paese, Padre Graziano. Quest’ultimo è stato condannato a 25 anni di reclusione per l’uccisione della donna.

Oggi sul caso potrebbe arrivare una svolta. All’interno di una grotta sono state rinvenute delle ossa e su di esse sono state già avviate tutte le indagini del caso: in primis l’esame del Dna. Qualora dovesse corrispondere a quello di Guerrina è certo che i risvolti saranno innumerevoli.

Il ritrovamento è stato effettuato, riporta la redazione di Tgcom24 da un gruppo di escursionisti. I campioni sono stati immediatamente catalogati dai carabinieri del Ris e trasportati presso il loro laboratorio di Roma. Gli inquirenti ora procederanno ad un’estrazione dei campioni per cercare di stabilirne in primo luogo la natura, e poi per comparare il Dna estratto con quello di Guerrina.

La cautela è ovviamente massima, non si è sicuri neppure se i resti, considerando il loro stato possano essere compatibili con fatti accaduti nel 2014. Parrebbe, riporta Tgcom24, infatti che le ossa siano più risalenti.

Della scoperta è stato immediatamente reso edotto il sostituto procuratore Marco Dioni, ossia il Pm che si era occupato del caso di Guerrina Piscaglia.

Il movente dell’omicidio secondo i giudici

Il caso che ad oggi possiede già una verità, quella processuale. Quest’ultima ha visto colpevole Padre Graziano mosso al terribile gesto, secondo i giudici, dal timore che la donna potesse rendere nota una loro presunta relazione sentimentale. Una liason tenuta segreta, la cui notizia lo avrebbe travolto in uno scandalo.

Sempre secondo i giudici, l’uomo di chiesa temeva che la sua parrocchiana potesse ricattarlo e che quest’ultima lo compulsava per svestire i suoi abiti sacri. A sostegno di tale convincimento le numerose risultanze probatorie prodotte in giudizio dalla pubblica accusa. In particolare scambi di messaggi tra i due ed interminabili liste di tabulati telefonici. Stando a quanto riporta Tgcom24 si parlava di 4mila contatti telefonici interrottisi bruscamente il giorno della scomparsa di Guerrina, il 1° maggio.

Tutti i messaggi ricevuti da persone vicini alla donna dopo quella data, per l’accusa, sarebbero stati inviati dal prete per depistare le indagini.

A pesare sulle spalle dell’uomo un messaggio in particolare che aveva quale mittente la donna e invece come destinatario un altro prete che però solo padre Graziano conosceva. Un testo ambiguo in cui Guerrina avrebbe sostenuto di essere fuggita via con un uomo di nazionalità marocchina. Il pm del caso sostenne che a spedire l’sms fu l’imputato che avrebbe erroneamente sbagliato il contatto.

La reazione della famiglia di Guerrina

A seguito del ritrovamento sono intervenuti i legali della famiglia della donna. Questi ultimi avrebbero affermato che la speranza è che i resti, riporta la redazione di Tgcom24, appartengano a Guerrina per poterle concedere una degna sepoltura.

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Carabinieri
(Getty Images)

Della notizia gli avvocati ne hanno avuto conoscenza tramite i media ed adesso attendono, dunque, i risultati.

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