Covid19 I Raggi Ultravioletti uccidono il virus, parola degli scienziati

Covid19 I Raggi Ultravioletti sembrano giocare un ruolo fondamentale per l’eliminazione definitiva del virus. Importante quindi l’esposizione controllata al sole

Si era detto che con l’arrivare del caldo e della bella stagione il virus si sarebbe arrestato. Non ci sono evidenze scientifiche o prove certe che l’innalzamento delle temperature stiano giocando un ruolo così fondamentale in questa partita contro il Coronavirus, fatto sta che, in effetti, la curva dei contagi sta via via diminuendo in Italia.

Ieri in Lombardia ci sono stati 259 nuovi positivi a fronte di 4.298 tamponi. Anche il Ministero della Salute invita alla cautela e a non considerare l’arrivo dell’estate come la fine di un incubo. Gli scienziati però individuano un altro fattore positivo legato al cambio di stagione. Il sole non è solo fonte di calore ma sprigiona raggi ultravioletti.

I ricercatori dell‘Università Statale, dell’ Istituto nazionale di astrofisica, dell’Istituto dei tumori di Milano e dell’Irccs Don Gnocchi hanno riportato i risultati di alcuni studi secondo cui la luce ultravioletta a lunghezza d’onda corta è determinante nel neutralizzare il Covid19.

Le lampade UVC sono state a lungo utilizzate per uccidere batteri, virus e muffe, in particolare negli ospedali e nell’industria di trasformazione alimentare. Mentre la pandemia di coronavirus fa esplodere le economie mondiali, questa tecnologia sta vivendo un boom. Bisogna fare attenzione però: i raggi ultravioletti sono pericolosi, causano il cancro della pelle e problemi agli occhi e possono essere utilizzati solo quando non è presente nessuno.

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Covid19 I Raggi Ultravioletti sono una risorsa secondo il parere dei ricercatori

Covid19 I raggi Ultravioletti
Raggi UV – Foto dal Web

La luce UVC spezza i legami molecolari di Dna e Rna che fanno parte di virus e batteri con lunghezza d’onda di 254 nanometri (miliardesimi di metro).

Mara Biasin, docente di Biologia applicata all’Università Statale di Milano ha riferito: “Abbiamo illuminato soluzioni a diverse concentrazioni di virus. Siamo giunti alla conclusione che è sufficiente una dose molto piccola, 3.7 millijoule per centimetro quadrato, per inattivare e inibirne la riproduzione.”

Alcuni studi del laboratorio di Biodifesa del Dipartimento di Stato Usa hanno dimostrato che nelle stagioni calde, intorno a mezzogiorno, sono necessari solo pochi minuti di esposizione alla luce del sole per neutralizzare il coronavirus. I raggi ultravioletti prodotti dal sole – gli Uv-B e gli Uv-A – inattivano quindi i droplet che produciamo mentre parliamo o starnutiamo (goccioline di saliva).

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Il ricercatore dell’Inaf Fabio Nicastro aggiunge: “La pandemia si è sviluppata con più potenza nell’emisfero Nord e ora invece si sta spostando nell’emisfero Sud, dove sta iniziando ad arrivare il freddo”.

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