Coronavirus e vaccino, gli italiani poco propensi| I dati della ricerca spiazzano

Quasi un italiano su due è poco propenso al vaccino appena sarà disponibile.  Lo dice una ricerca dell’EngageMinds Hub dell’Università Cattolica

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Vaccino – Unsplash

Quasi un italiano su due non è affatto propenso a vaccinarsi contro il coronavirus. È questo il dato che emerge da una ricerca dell’EngageMinds Hub dell’Università Cattolica, condotta nell’ambito del progetto Craft della Cattolica, campus di Cremona, che ha indagato sulle possibili reazioni degli italiani al vaccino.

Se ne parla da mesi, si spera, si attende con ansia che sia finalmente disponibile ma gli italiani di fronte alla possibilità di vaccinarsi sono scettici. Dallo scoppio dell’epidemia tutti gli studiosi hanno sempre detto che il vaccino è l’unica arma di difesa contro il Covid-19 e l’unico modo per tornare veramente alla normalità. Ma evidentemente tutto questo per gli italiani non è chiaro o forse non sono ancora sicuri degli esiti del vaccino.

La ricerca mette in luce che quasi la metà della popolazione del nostro Paese inseriesce una futura vaccinazione tra il “per niente probabile” e a metà tra “probabile e non probabile”. È il 41% degli intervistati che ha risposto in questo modo.

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Vaccino, tutti i dati della ricerca

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vaccino (getty images)

Il team che ha portato avanti l’indagine, fatta tra il 12 e il 18 maggio scorsi su un campione di 1.000 persone, è coordinato da Guendalina Graffigna ed è composto da Greta Castellini, Lorenzo Palamenghi, Mariarosaria Savarese e Serena Barello. Gli studiosi hanno ampliato la ricerca e non si sono fermati davanti al dato del tutto inatteso.

Dall’indagine è emerso anche che i più giovani e gli anziani, nei quali rientrano studenti e pensionati, sono più propensi al vaccino. Nutrono più dubbi, invece, le persone tra i 35 e i 59 anni, tra cui operai, impiegati e imprenditori.

Tra quelli che eviterebbero il vaccino rientrano soprattutto le persone che lo vedono non come una responsabilità sociale e hanno un approccio più individualista ed egoista. Più propensi, sono invece, le persone che pensano che il comportamento di ognuno abbia un valore importante per la società.

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(GettyImages)

“Questi dati – ha spiegato Graffigna – sono un campanello di allarme di cui tenere conto, soprattutto perché segnalano la necessità di iniziare sin da subito con una campagna di educazione e sensibilizzazione dedicata alla popolazione in cui aiutare a comprendere l’importanza di vaccinarsi contro Covid”.

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