Covid19. Gli Stati Uniti in ginocchio. Nuova ondata nel Sud del paese

Covid19. Gli Stati Uniti stanno vivendo in questi giorni una seconda ondata molto violenta con numeri che superano quelli dell’aprile scorso

Covid19
Donald Trump – Foto dal Web

Quarantamila casi al giorno. Questo è il bollettino spaventoso che viene proprio in questi giorni dagli Stati Uniti. Il picco si era avuto nel paese guidato da Donald Trump ad aprile quando si registrarono 35mila casi ogni 24 ore. Dall’inizio della pandemia gli USA contano 2,5 milioni di casi e 125 mila morti.

Adesso devono affrontare una sfida che si presenta forse più difficile e insidiosa della prima. Giugno infatti sta mettendo alla prova i cittadini stanutitensi, si registra adesso una nuova ondata di infetti che sta colpendo però aree diverse, ossia gli stati del sud. Texas, Florida e Arizona sono letteralmente in ginocchio.

Il numero dei contagiati solamente in questi tre territori è pari alla metà del totale nazionale. Ad aprile i riflettori erano accesi su New York, adesso sulla fascia meridionale che si estende da est a ovest. Guardiamo un po’ di dati. Solo due giorni fa, il 27 giugno si contavano questi numeri di nuovi casi: Texas: 6.000, Florida: 9.500, Arizona: 3.700.

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Gli Stati Uniti incapaci di fronteggiare la pandemia da Covid19

 

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Ron DeSantis, governatore della Florida, nelle settimane passate, aveva bandito l’ingresso nel suo territorio di chiunque provenisse da New York. Adesso la situazione è ribaltata. Andrew Cuomo, governatore di New York, bandisce coloro che vengono da 8 stati, tra cui proprio la Florida.

Questo mette in luce un altro grande problema americano: la mancanza di coordinazione e unione fra i vari stati federali.

Alex Azar, ministro della Sanità ha dichiarato: “C’è pochissimo tempo per riportare tutto alla normalità, la finestra si sta chiudendo.” E’ un messaggio contraddittorio rispetto a quelli lanciati via Twitter dal presidente Trump. Nel frattempo i sondaggi vedono i repubblicani in rovinoso declino.

L’appello del ministro è sempre lo stesso per tutti: indossate la mascherina, disinfettate le mani, evitate i contatti diretti con gli altri.

Greg Abbott, governatore del Texas, aveva imposto il lockdown il primo aprile per poi toglierlo appena un mese dopo facendosi beffe dei suggerimenti dei virologi che gli suggerivano di temporeggiare qualche settimana ancora. Durante il Memorial Day che sancisce l’inizio dell’estate, la gente si è sentita libera di andare ovunque, affollare spiagge, strade e ristoranti. Ne pagano oggi le conseguenze.

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Un post condiviso da Zaki Ghul (@zakighul) in data:

Trump aveva sostenuto che l’incremento dei contagi è dovuto al numero maggiore di tamponi. In realtà è più che proporzionale rispetto al numero dei test fatti. Durante il mese di maggio il 5% dei test è risultato positivo. La percentuale è salita il 14 giugno. Il 26 giugno siamo arrivati al 13% in più di positivi.

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