Migranti positivi al coronavirus, in Calabria monta la protesta in strada

Si attende l’esito del secondo tampone per il coronavirus. Questa mattina ad Amantea cittadini stesi a terra e traffico bloccato

 

Coronavirus
Le proteste sulla Ss18 (foto dal web)

Tensione in Calabria per l’arrivo di un gruppo di migranti che sono sbarcati ieri nel porto di Roccella Jonica. Tra i 70 sbarcati, di origine pakistana, ci sono 20 minori non accompagnati e 28 sono quelli risultati positivi al coronavirus, tutti asintomatici. Si attende per loro l’esito del secondo tampone. Tra i positivi ci sono anche 5 bambini.

La tensione è sfociata questa mattina sulla statale SS 18 che attraversa Amantea (in provincia di Cosenza), la città nella quale ieri sera sono stati trasferiti parte dei migranti. Nella cittadina costiera, in centro della città, è presente, come a Bova, una struttura attrezzata per effettuare gli ulteriori accertamenti sui migranti e per consentire loro la quarantena. Nella serata di ieri ne sono arrivati 12 di quelli sbarcati a Roccella Jonica. Al momento la task force dell’Asp di Cosenza sta eseguendo tutti i protocolli sanitari sui migranti, tutti visitati e sottoposti a secondo test.

Proprio ad Amantea i cittadini questa mattina hanno fatto sentire la loro voce e si sono sdraiati a terra sulla statale. Traffico bloccato per chiedere maggiori misure di sicurezza e che i migranti sia trasferiti in un centro più idoneo. Prontamente sono intervenute anche le forze dell’ordine per tenere sotto controllo la situazione

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Migranti positivi al coronavirus, la Santelli: “Lo Stato deve difenderci”

Covid-19
Jole Santelli (strettoweb.com)

“Siamo stati facili profeti quando abbiamo avvertito il governo circa i pericoli relativi a un’immigrazione fuori controllo”. Queste le prime parole della presidente della Regione Calabria Jole Santelli subito dopo aver appreso la notizia dei migranti arrivati a Roccella Jonica e positivi al coronavirus.

Lamenta di non essere stata ascoltata e per questo ora si devono affrontare le conseguenze “di queste non scelte”. Parla di sacrifici “esistenziali, sociali ed economici” la Santelli fatti per mesi dai calabresi che ora vengono vanificati a causa di una “incomprensibile indifferenza” nei confronti degli sbarchi che sono ripresi.

Una situazione rischiosa e che da qui in avanti potrebbe diventare “ancora più esplosiva” tuona la presidente che si rivolge allo Stato. Un governo che non solo sembra non interessarsi della situazione ma che blocca gli ingressi da 13 Paesi a rischio e dall’altro rimane “inerte” rispetto alla questione dei barconi che arrivano dall’Africa.

Chiede una risposta immediata la Santelli per difendere i cittadini italiani e della Calabria che non si meritano di essere abbandonati dopo mesi di sacrifici. Una regione, come quella che la Santelli amministra, che è stata una delle migliori a livello di contenimento del virus non si merita di essere abbandonata. “Noi calabresi abbiamo fatto il nostro dovere – chiosa – ora è lo Stato che deve difenderci“.

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Coronavirus
Le proteste in Calabria (foto dal web)

Infine la governatrice lancia un ultimatum al premier Conte a cui ha chiesto di intervenire con misure forti.  “Mi aspetto una risposta rapidissima da parte del governo e avverto che, in caso contrario, non esiterò ad agire vietando gli sbarchi in Calabria“.

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