Scuola, il pressing dei sindacati: “Non ci sono le condizioni per ripartire”

Duro attacco dei sindacati del settore scuola che attaccano il governo. Secondo le principali sigle sindacali non esistono le condizioni per riaprire la scuola a settembre. I fondi di 1,4 miliardi sono pochi. Dovrebbero arrivare a 2,4 miliardi ma al momento non è ancora ufficiale. Così, Cgil, Cisl Uil, Snals e Gilda chiedono uno sforzo maggiore al governo. Le reazioni politiche di parte sono state subito pronte. L’ex ministro Gelmini ha dichiarato che i sindacati hanno ragione. Per Salvini la ministra Azzolina è bocciata perchè a metà luglio non si sa ancora nulla. I Cinque Stelle sono subito partiti a difesa di Lucia Azzolina affermando che le critiche dei sindacati sono eccessive e che in questo modo sembrano Salvini e Meloni.

Leggi anche > Covid, tessuti devastati

Scuola il pressing dei sindacati

Scuola
(Getty Images)

“Oggi le condizioni per riaprire le scuole in presenza non ci sono: è inutile continuare a raccontare che le cose vanno bene, bisognerebbe essere onesti – ha deichiarato il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli. I dirigenti scolastici sono a caccia di spazi e serve un piano organico straordinario che al momento non c’è. La preoccupazione che sta nascendo – aggiunge il segretario – è che poichè il tempo scuola si ridurrà si tornerà alla didattica a distanza. Noi sindacati vogliamo che si ritorni a scuola non vogliamo soluzioni diverse. Abbiamo bisogno di un decreto legge sulla scuola.

Leggi anche > Covid, il punto della situazione

scuola Belgio
Scuola (Getty Images)

Il governo deve dire con chiarezza che bisogna riaprire la scuola in presenza”. La dotazione per ogni scuola è circa di 300mila euro da dividere tra organizzazione didattica e sicurezza. I sindacati chiedono più personale dei 16mila Ata e dei 56mila docenti previsti dal governo.

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine FacebookInstagram e Twitter.

Impostazioni privacy