Tragedia di Mandello: “Non è la prima volta che si tuffano da li”

L’incidente è avvenuto a Mandello, Lago di Como, in un punto in cui è vietato tuffarsi, ma tanti giovani lo continuano a fare per farsi riprendere con i cellulari

Jean Carlos Falconi Zambrano (foto dal web)
Jean Carlos Falconi Zambrano (foto dal web)

Altra vittima a Mandello del Lario, sul Lago di Como. Si tratta di un ragazzo che nonostante gli avvisi di pericolo, divieti e cancellate si è tuffato nel Lago dalle gallerie del Moregallo in cerca dello scatto perfetto da postare sui social. La vittima, Jean Carlos Falconi Zambrano di appena 26enne originario dell’Ecuador e residente a Milano, sabato 25 luglio si è buttato in acqua per farsi un selfie e non è più riemerso. Il corpo è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco.

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Jean Carlos era a Mandello del Lario per trascorrere un sabato sera diverso con gli amici e così ha deciso verso le 19.30 di tuffarsi da una finestra della galleria chiusa al traffico e considerata “maledetta”, perché è già costata la vita ad alti giovani. Si tratta infatti della quarta vittima in una settimana.

Il sindaco, “La zona è conosciuta per questa attività proibita

Gallerie del Moregallo (foto dal web)
Gallerie del Moregallo (foto dal web)

Gli amici che aspettavano di immortalare la scena con il cellulare, hanno dato subito l’allarme e chiesto l’intervento dei soccorsi quando hanno capito che Jean Carlos non emergeva più dall’acqua. I sommozzatori dei vigili del fuoco arrivati sul posto hanno trovato il ragazzo sul fondale a circa venti metri di profondità.

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Mandello è uno dei paesi più facili da raggiungere sia in treno sia in auto – ha spiegato il sindaco Riccardo Fasoli -. I ragazzi arrivano soprattutto dal Monzese e dal Milanese. Ho fatto anche un’ordinanza per impedire questi tuffi, ma i giovani che arrivano al Moregallo sono in continuo aumento”.

Gallerie del Moregallo (foto dal web)
Gallerie del Moregallo (foto dal web)

“La zona ormai è conosciuta per questa attività proibita, continua il sindaco. Si buttano senza conoscere i rischi e sottovalutando il grave pericolo, spesso mentre qualche amico è pronto a filmare il salto nel lago, magari per poi condividerlo sui social“.

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