Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2020: il rapporto sulle acque italiane

Legambiente ha pubblicato i risultati delle sue due campagne di monitoraggio delle acque marine e lacustri, Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2020: dati drammatici.

Inquinamento mare
(Getty Images)

Legambiente come ogni anno ha condotto le sue due campagne di monitoraggio delle acque: Goletta Verde e Goletta dei laghi. Il rapporto, appena pubblicato, mostra dei dati drammatici in ordine a quelli che sono i livelli di inquinamento. Sulla lista delle cause, al primo posto figura la mala depurazione. L’associazione ambientalista chiede, quindi, al Governo di porre rimedio, facendo rientrare la questione in via prioritaria nel Recovery Plan.

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Legambiente, Goletta Verde e Goletta dei Laghi: pubblicati i dati del 2020

Goletta Verde e Goletta dei Laghi
Mappa Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2020 (Legambiente.it)

Numeri sconcertanti quelli raccolti da Goletta Verde e Goletta dei Laghi, le due campagne di Legambiente che monitorano le condizioni delle acque italiane, sia marine che lacustri. In sintesi dal rapporto pubblicato è emerso che il maggior problema in Italia resta la mala depurazione. Ed infatti, sulla costa un punto ogni tre che è stato analizzato riportava valori di sostanze inquinanti superiori ai limiti di legge. Sui laghi uno su quattro. Inoltre, nel 70% delle zone non balneabili mancavano i cartelli che avvertissero del divieto.

Per Legambiente la soluzione è soltanto una, ossia che l’Italia metta al centro del Recovery Plan le opere che servono per porre fine alla piaga, come appunto depuratori e migliorie alle condotte fognarie. Non solo, recuperare anche le opere incompiute e non avventurarsi in progetti fantascientifici (parola di Legambiente) come il tunnel sotto lo stretto di Messina.

All’interno della rete di controllo sono finiti anche i marine litter, rifiuti marini abbandonati. Goletta Verde in soli tre anni ne ha rendicontati 111 per ogni chilometro di mare ed almeno un rifiuto su tre era un usa e getta. Proprio per tale ragione Legambiente spinge la politica a voler recepire repentinamente quella Direttiva Europea che inibisce l’impiego di materiali monouso.

Le Regioni passate al vaglio sono state 18 per un totale di 361 punti analizzati, di questi 28 i laghi. Il Sud è la parte dello Stivale che registra le maggiori criticità: Campania, Calabria e Sicilia, soffrono l’assenza di impianti di depurazione. Quanto al Centro, il quadro meno roseo lo si è rendicontato nel Lazio.

Le parole di Giorgio Zampetti, direttore di Legambiente

A presentare il rapporto delle due campagne, condotte con solerzia da ben 300 volontari, il presidente di Legambiente Giorgio Zampetti. In collaborazione con altre alte cariche dell’Associazione, sono stati ribaditi quelli che sarebbero i più giusti rimedi da porre in essere. Potenziare ed in alcuni casi addirittura completare la rete fognaria nonché quella di depurazione delle acque nere, anticipare il recepimento della Direttiva europea sulle plastiche usa e getta ed approvare l’ormai ingolfata in Senato legge Salvamare.

Anche quest’anno il viaggio delle due Golette – ha rappresentato Giorgio Zampetti- conferma che in Italia la mala depurazione è una delle principali opere incompiute del Paese, per cui siamo già stati condannati dall’Ue a pagare 25 milioni di euro. A questi se ne aggiungono 30 ogni sei mesi di ritardo nella messa a norma”. A farne le spese, ha ribadito Zampetti, ovviamente gli italiani e la qualità dell’acqua di cui ogni giorno usufruiamo.

Il numero uno di Legambiente ha affermato: “Al Governo chiediamo di destinare una parte dei fondi del Recovery Fund per completare il sistema fognario, un’opera che l’Italia sta aspettando da troppo tempo“. Per far sì che una vera rivoluzione si registri è necessario un atto di coraggio che vede in prima linea lo smantellamento delle piattaforme petrolifere in disuso ed investire su fonti rinnovabili. Basta volgere ancora lo sguardo al carbone.

Goletta Verde: i numeri nel dettaglio

Lungo i litorali italiani sono stati campionati 259 punti. Di questi il 47% ossia 121, erano foci di fiumi. Orbene dalle analisi è risultato che 26 erano inquinati, mentre 63 fortemente inquinati. Un dato che si traduce in un punto compromesso ogni tre.

Ulteriore situazione sconcertante riguarda l’assenza di informazione ai bagnanti circa le zone non balneabili. Nel 70% dei casi mancavano, infatti, cartelli riportanti il divieto in zone dove Goletta Verde ha appurato come le condizioni non consentissero la balneazione.

Goletta dei Laghi: 28 punti controllati

Nell’ambito del Progetto Goletta dei Laghi sono rientrati 28 bacini distribuiti in 11 regioni. L’attività di monitoraggio è stata quindi implementata considerando che lo scorso anno il report era stato effettuato su 19 punti.

Sugli oltre 100 prelievi, nel 28% dei casi i limiti di imposti dalla legge erano stati superati: nello specifico 8 siti erano inquinati e 20 fortemente inquinati. Sono stati, invece, 53 i campioni prelevati dalle foci: 49 quelli prelevati nel centro del lago. Oltre i limiti di legge sono risultati l’82% di prelievi effettuati in foce di canali o fiumi o torrenti.

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Plastica Mare
(Getty Images)

Il rapporto è dunque drammatico. Le acque del nostro Paese sono altamente compromesse. Le preoccupazioni maggiori giungono dalla plastica, rinvenuta sempre più spesso nelle acque marine e di microplastiche all’interno delle acque lacustri.

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