Vaccino russo, studio rivela particolare che stizzisce il Governo

La Russia ha registrato il primo vaccino anti-Covid19, ma la comunità scientifica punta il dito contro il siero spiegando il motivo tramite una pubblicazione sulla rivista Nature.

vaccino sperimentazione
(Foto di Katja Fuhlert-Pixabay)

La Russia ha registrato il suo vaccino anti-covid, primo al mondo, ribattezzandolo Sputnik V. Un nome non scelto a caso, che rimanda volontariamente al pioneristico programma dei Sovietici che per la prima volta nel 1957 aprirono all’uomo le porte dello spazio.

La Russia, oggi, con questa nuova scoperta si attesta prima all’interno di un settore in cui l’intera comunità scientifica era impegnata. Avrebbe, quindi, bruciato tutte le tappe in tempi record e compiuto un mastodontico passo avanti.

Eppure, proprio questa rapidità sarebbe alla base delle critiche mosse circa la sua sicurezza ed efficacia. Un gruppo di esperti, sul punto, avrebbe eseguito uno studio pubblicandolo sulla rinomata rivista specializzata Nature.

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Vaccino Russo, studio pubblicato su Nature sconfessa il risultato sovietico

Coronavirus
Laboratorio (Getty Images)

Per gli esperti il vaccino russo, di cui le prime dosi dovrebbero essere distribuite in settimana, sembra essere un prodotto avventato. Queste in sintesi le remore espresse all’interno di un articolo pubblicato su Nature, a cui immediatamente la Russia ha risposto affermando che non sarebbe assolutamente così.

A suscitare maggiori dubbi il fatto che la sperimentazione dello Sputnik non sia stata eseguita su vasta scala. È ciò, primariamente ad aver contrariato Francois Balloux, coordinatore dello studio su Nature il quale ha definito la registrazione “decisione avventata e incosciente: non è etico“.

Un commento poco gradito ai sovietici che lapidariamente hanno risposto che il farmaco è sicuro. Giunge dal ministro alla Salute russo, Mikhail Murashko, la considerazione più tranciante: “Pare che i colleghi esteri subiscano una sorta di competitività rispetto al vaccino russo e si stanno esprimendo – riporta RaiNews- con considerazioni prive di fondamento, a nostro avviso”. Il numero uno della Sanità russa ha proseguito affermando: “Il nostro vaccino è una soluzione che si basa su dati certi“.

Sulla possibilità paventata che si attivi una campagna di vaccinazione obbligatoria, il Ministro Murashko ha voluto sedare gli animi. “Nessuno sarà obbligato a vaccinarsi, neppure gli operatori sanitari“.

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tumore scoperta
(Getty Images)

Stando a quanto reso noto dalla società che si è occupata dello sviluppo del vaccino, tutti coloro che hanno preso parte all’ultima fase di sperimentazione riceveranno degli incentivi ed un’assicurazione.

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