Chef Locatelli: “Alleviamo il dolore delle aragoste, le ho sentite gridare”

É giusto alleviare il dolore delle aragoste. Questa l’opinione dei veterinari britannici, condivisa anche dallo chef Giorgio Locatelli. I poveri animali, infatti, soffrono se cotti da vivi.

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Aragosta (Getty Images)

Cuocere le aragoste mentre sono ancora vive è una barbarie. A dirlo sono i veterinari del Regno Unito che hanno lanciato un appello ai cuochi di tutto il mondo affinché trovino un metodo meno doloroso per cuocere il raffinato crostaceo. Si potrebbero anestetizzare, ad esempio, così da rendere meno atroce la loro fine.

Le aragoste, in effetti, soffrono molto prima di arrivare sulle nostre tavole. Ed emettono anche lamenti di dolore. Non ci credete? Lo conferma lo chef nostrano Giorgio Locatelli, che giura di averle “sentite gridare”.

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Chef Giorgio Locatelli (Getty Images)

Per questo Locatelli condivide l’opinione dei veterinari britannici, estendendo l’appello anche nei confronti di granchi, gamberi e altri crostacei, costretti a infime torture pur di soddisfare i palati raffinati.

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L’appello dei veterinari: stop alle torture sulle aragoste

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Aragoste (Getty Images)

I membri della British Veterinary Association (l’associazione dei medici veterinari) chiedono di stordire gli animali e non gettarli vivi nell’acqua bollente. Non si tratta di fanatismo: diverse ricerche, tra cui quella del professor Jhon Elwood, hanno dimostrato che questi poveri animali soffrono moltissimo.

Per questo l’associazione dei veterinari britannici suggerisce di trovare metodi alternativi per porre fine alle sofferenze dei crostacei. Tra le proposte c’è quella di stordirli con delle scariche elettrice quasi impercettibili  prima di cuocerli.

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