Operaio si rifiuta di fare il tampone: il capo gli spara

Un operaio di 23 anni è stato minacciato con un colpo di pistola dal suo datore di lavoro. Il motivo? Si è rifiutato di fare il tampone prima di rientrare a lavoro. 

colpo di pistola
Colpo di pistola (Getty Images)

É successo a Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena. Un dipendente si è rifiutato di sottoporsi al tampone prima di tornare a lavorare in azienda. Di tutta risposta il suo datore di lavoro gli ha sparato: solo un colpo a salve, per fortuna, sparato in aria per intimorirlo.

Ma il gesto è costato una denuncia: l’operaio minacciato ha immediatamente avvertito i carabinieri che hanno denunciato il titolare dell’azienda per minaccia aggravata.

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I dettagli della vicenda

test tampone
Test tampone (Getty Images)

A diffondere la notizia è stata La Gazzetta di Modena. Sul giornale locale, inoltre, si leggono i dettagli della vicenda. L’operaio, un giovane afghano di 23 anni, aveva già lavorato per l’azienda in questione, una realtà che opera nel settore biomedicale, gestita da un imprenditore cinese di 38 anni.

L’operaio aveva lasciato l’azienda per motivi sconosciuti, ma aveva mantenuto buoni rapporti con il suo ex datore di lavoro. Negli scorsi giorni, infatti, si è rivolto all’imprenditore chiedendogli di tornare a lavorare per lui. L’uomo ha accettato, a patto che l’operaio si sottoponesse al tampone. Al suo rifiuto è scoppiata la lite, che si è conclusa con lo sparo in aria.

Nessun ferito dunque, ma l’imprenditore cinese adesso dovrà rispondere del gesto avventato.

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