Stop alla sperimentazione del vaccino contro il Covid. Andrea Cristiani e Matteo Bassetti spiegano perché questo è un bene.
Risale a poche ore fa l’annuncio dello stop alla sperimentazione del vaccino contro il Covid-19 da parte del gruppo farmaceutico AstraZeneca. Il prototipo messo appunto dall’azienda di Oxford avrebbe infatti generato “complicanze spinali” in un paziente del programma. Una notizia che ha fatto rapidamente il giro del mondo, abbattendo gli animi. La promessa di un vaccino in autunno aveva acceso la speranza di molti negli scorsi mesi, ma appare ormai chiaro che le tempistiche siano destinate a dilatarsi. Andrea Cristiani (professore di microbiologia a Padova) e Matteo Bassetti (infettivologo del Policlinico di Genova) si sono espressi entrambi a favore della decisione di AstraZeneca. Ecco il perché.
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Covid, gli esperti: “Battuta d’arresto fisiologica e necessaria”
“Dispiace per lo stop alla sperimentazione, ma è il segnale che le aziende stanno lavorando con serietà e trasparenza“ ha spiegato Matteo Bassetti. “Questo è l’argomento più forte che noi possiamo avere nei confronti dei detrattori dei vaccini e dei no-vax”. L’azienda non ha avuto vergogna a dire di aver riscontrato un problema, ha spiegato l’infettivologo, e questo è sicuramente un fatto positivo, che denota massima trasparenza e professionalità.
Dello stesso avviso è anche Andrea Cristiani, professore ordinario di microbiologia dell’Università di Padova. Ai microfoni di Radio24, l’esperto ha sostenuto che “La battuta di arresto del vaccino AstraZeneca è fisiologica e normale. Non è uno stop ma una fase di valutazione”. E poi ha ribadito che difficilmente per produrre un vaccino di successo si impiegano meno di tre anni.
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