Usa, abrogate le leggi sulle rilevazioni di metano per le compagnie di estrazione

Negli USA sono state abrogate le leggi che rendevano obbligatorio per le compagnie operanti nel settore delle estrazioni di rilevare le emissioni di metano prodotte ed eventualmente porvi rimedio.

Inquinamento
(Getty Images)

Un’amara decisione quella assunta dagli USA le cui conseguenze non le patirà solo il Paese di Oltreoceano, ma l’intero Pianeta. È infatti giunta l’ufficialità che gli Stati Uniti hanno deciso di abrogare norme fondamentali in materia di emissioni di metano.

Nello specifico, da oggi, le compagnie operanti nel settore delle estrazioni non avranno più l’obbligo di monitorarle né di conseguenza porvi rimedio in caso di elevati valori o perdite importanti.

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Usa, il Governo ha abrogato le leggi sulle rilevazioni delle emissioni di metano: la protesta degli esperti

Inquinamento
(Getty Images)

L’EPA, Ente per la promozione dell’ambiente americano, ha ufficializzato quello che sino ad un mese fa era solo un timore. Sono state abrogate, definitivamente, le leggi a livello federale che imponevano alle compagnie operanti nel settore delle estrazioni di metano di rilevare i livelli di quest’ultimo. Di conseguenza anche di segnalare eventuali perdite e porvi rimedio.

Stando a quanto riporta la stampa americana, in particolare il New York Times, questa è stata una scelta in netta controtendenza rispetto a quelle che sono le indicazioni dell’intera comunità scientifica. Ossia che il metano sarebbe uno dei fattori che maggiormente influenza l’accelerarsi della crisi climatica.

Quanto voluto dall’EPA, ha motivazioni radicate negli interessi economici nel Paese. Andrew Wheeler, capo dell’Ente, ha affermato che le precedenti amministrazioni avrebbero affossato le imprese del settore energia.

Con questa abrogazione a giovarne saranno le casse statali in cui si stimano entrate per oltre 100 milioni di dollari. Tuttavia a risentirne sarà l’ambiente, perché le stime parlano in prospettiva di circa 850.000 tonnellate di metano immesse nell’ambiente.

L’EPA però sul punto assicura che non si correrà alcun rischio. Cosa invece su cui gli esperti non sono concordi. Per questi ultimi, infatti, i livelli di emissione aumenteranno esponenzialmente. Secondo l’ecologo della Cornell University Robert Howarth l’80% degli studi in merito dimostrerebbe che le emissioni di metano sarebbero due o tre volte superiori a quelle dichiarate dall’EPA. Il metano sarebbe anche responsabile, ad avviso di Howarth, del 25% del riscaldamento causato dall’uomo negli ultimi 20 anni. A causare la differenza tra i dati dell’EPA e quelli degli scienziati sarebbe rappresentata dalle fonti e dai metodi utilizzati per acquisire i dati

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Terra arida
(Getty Images)

La preoccupazione più grande degli esperti è quella che, attraverso questa decisione, si possano definitivamente abbandonare le speranze, già remote, di potersi avvicinare agli obiettivi fissati dall’accordo sul clima di Parigi.

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M.S.

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