Berlusconi: carica virale in discesa, le cure vanno bene

Silvio Berlusconi è stato dimesso dal San Raffaele, dov’era ricoverato per il Coronavirus. I medici sulla sua carica virale “record”: «sta scendendo, la cura funziona».

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi (Getty Images)

L’ex premier Silvio Berlusconi è stato dimesso lunedì dall’ospedale San Raffaele, dove è rimasto per 10 giorni a causa del contagio dal Coronavirus. Quando è arrivato in ospedale, il leader di Forza Italia aveva una carica virale altissima, ben superiore rispetto a quelle di altre decine di migliaia di pazienti curati al nosocomio meneghino.

Adesso, per fortuna, quella carica virale sta scendendo rapidamente. A dirlo è Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Irccs ospedale San Raffaele.

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Clementi, dopo aver studiato il tampone di Berlusconi, è stato sorpreso sia dalla potenza della carica virale, sia della velocità con sui la stessa si è abbassata. «È un parametro che abbiamo seguito e osservato durante tutto il ricovero e il trattamento» ha detto Clementi ai microfoni dell’Adnkronos.

E ha aggiunto «Molti si chiedono a che serve sapere quanto virus c’è quando sappiamo che c’è. Ebbene, serve perché in caso di terapia con farmaci antivirali il monitoraggio viene viene dato proprio dalla curva di abbassamento della carica virale fino alla sua negativizzazione» spiega il virologo.

Massimo Clementi: «la carica virale di Berlusconi era altissima»

Berlusconi (GettyImages)
Silvio Berlusconi (Getty Images)

Clementi non si sbilancia sulle condizioni di Berlusconi. Tutto dipende dall’esito del secondo tampone: fino ad allora l’ex premier rimarrà in isolamento domiciliare.

Eppure, l’ex Presidente del Consiglio è in ottima forma. Uscito dal reparto Diamante dell’Istituto di via Olgettina, Berlusconi si è concesso ai microfoni per diversi minuti, ringraziando ripetutamente i medici che l’hanno seguito.

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Massimo Clementi
Massimo Clementi (Foto dal web)

«Evidentemente l’infezione è stata diagnosticata in tempo e Zangrillo è stato veramente bravo» dice Clementi. «L’inizio di polmonite è stato rapidamente trattato, e anche questo è stato decisivo in un paziente che ha delle criticità per età e patologie pregresse».

«Il fatto che lo abbiate visto così, in perfetta forma» conclude «vuol dire che la cura funziona e le cose stanno andando bene».

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