Terra dei Fuochi, numeri allarmanti: le parole dell’attivista Carmen Medaglia

L’attivista Carmen Medaglia da anni si batte per ridare dignità alla sua terra, quella tristemente nota come Terra dei Fuochi così chiamata a seguito dell’incontrollato smaltimento illecito dei rifiuti.

Terra dei Fuochi
Terra dei Fuochi (Getty Images)

Una terra vessata, sfruttata oltre ogni logica dove spesso l’interrogativo maggiore che ci si pone è come sia possibile che per denaro gli uomini attentino alla loro stessa vita ed a quella dei loro simili. Stiamo parlando della tristemente nota Terra dei Fuochi, una zona sita nel casertano dove ormai da lungo tempo la criminalità organizzata ha creato un feudo-discarica sotto gli occhi di tutti: cittadini ed istituzioni.

Non tutti, però, assistono inermi a questo scempio, a questa ingiustizia. C’è chi si batte per ripristinare uno stato di legalità, per scongiurare l’inquinamento delle falde dovuti ad interramenti pericolosi, per salvaguardare la salute della propria gente. Sono attivisti che quotidianamente combattono, consapevoli del rischio che corrono a contrapporsi con un potere oscuro, quello della camorra.

Tra questi eroi moderni figura Carmen Medaglia, una donna che ha fatto della lotta alle ecomafie una ragione di vita.

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Terra dei Fuochi, numeri allarmanti sui rifiuti e gli incendi: le parole dell’attivista Carmen Medaglia

Terra dei Fuochi
(Getty Images)

Carmen Medaglia, raggiunta dalla redazione di Lifegate, ha raccontato una cruda verità, ma al contempo il suo grande sentimento di rivincita. Raggiunta la discarica abusiva de Lo Uttaro dove si stimano siano occultati 6 milioni di metri cubi di immondizia, Carmen rappresenta che se le cose non dovessero cambiare quelle zone dovranno essere evacuate. Ma lei a questa idea non si arrende ed insieme ad altri attivisti siede al tavolo delle istituzioni per fare un punto della situazione e proporre soluzioni. Carmen, che fa parte un team di attivisti che sorveglia il territorio e prende parte alle riunioni tecniche in Prefettura, spiega che quella de Lo Uttaro è una delle discariche più grandi del nostro Paese. Se l’immondizia dovesse prendere fuoco bisogna evacuare la zona. Un ipotesi non troppo remota considerando i dati in merito. Stando ad un report dei vigili del fuoco, come riporta Lifegate, gli incendi nel periodo tra gennaio e agosto del 2019 sono stati ben 428. I rifiuti che, invece, si trovano sul territorio non è chiaro: da un rapporto di Legambiente del 2013 si evince che sarebbero oltre 10 milioni le tonnellate di spazzatura.

Dati allarmanti soprattutto per la salute dei residenti nella zona. Basti pensare che, stando ad un dossier dell’Istituto superiore della Sanità (Iss) in collaborazione con la Procura di Napoli nord, circa il 37% della popolazione sul territorio vivrebbe entro 100 metri da almeno un sito di stoccaggio illegale.

L’attivista prosegue affermando che lei ed i suoi colleghi vengono spesso derisi, purtroppo anche dalla istituzioni. ” Non è –spiega Carmen a Lifegate- colpa dei cittadini che protestano, qua ci sono persone che hanno perso i loro figli. Di cosa dobbiamo parlare? Del rispetto del dolore delle madri della Terra dei fuochi”.

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Terra dei Fuochi (Getty Images)

Infine, Carmen spiega che purtroppo c’è chi ancora crede che la Terra dei fuochi non esista: “Noi in cinque anni non siamo riusciti neanche a fare il compostaggio. Ancora non è partito il ciclo dei rifiuti e l’unico impianto è quello di Acerra“. Il compostaggio sarebbe, difatti, una delle soluzioni proposte dagli attivisti in tema di rifiuti.

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M.S.

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