“Giudizi Universali” di Samuele Bersani, non certo una canzone d’amore

Chi non ricorda “Giudizi Universali” di Samuele Bersani. tutti la conoscono, ma avete mai ragionato sul suo significato?

Giudizi universali Samuele Bersani
Samuele Bersani (foto dal web)

Poche canzoni sono rimaste nella memoria collettiva come Giudizi Universali di Samuele Bersani. Vincitrice del Premio Lunezia nel 1998 come miglior testo letterario, la canzone fu scelta ben due anni dopo come colonna sonora del film Chiedimi se sono felice, scritto ed interpretato da Aldo, Giovanni e Giacomo. Da quel momento il brano è stato oggetto di numerosi riconoscimenti e reinterpretazioni, non ultima quella ad Amici di un paio di anni fa. E tuttavia, nonostante il successo che l’ha consacrata a “miglior canzone” di Bersani, molti ancora oggi ammettono di non averne compreso appieno il testo.

Scopriamo dunque cosa si cela dietro ad uno dei brani più celebri di Samuele Bersani. A raccontarlo è lo stesso cantautore.

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Bersani su “Giudizi Universali”: una canzone sulla disillusione

Samuele Bersani Giudizi Universali
Bersani (foto dal web)

“Non è una canzone d’amore” ammette Samuele Bersani, parlando della sua Giudizi Universali. “È una canzone di totale sfiducia ed è anche molto arrabbiata”. Il cantante racconta di averla scritta poco dopo Canzone, brano poi ceduto a Lucio Dalla. Se in questo primo testo, l’autore si rivolgeva alla ragazza di cui era innamorato, confidandole di serbare ancora dei sentimenti  nei suoi confronti e di voler salvare il rapporto, lo spirito di Giudizi Universali era da subito ben diverso. Più che di una canzone d’amore, dunque, Bersani parlò fin da subito di una canzone di totale disillusione. Non c’è più naturalezza o trasporto nel rapporto tra i due protagonisti del brano. Il loro amore è diventato “troppo cerebrale”. Persino la cosa più elementare del mondo, “il pane”, diventa motivo di complicazione e la donna calpesta ora il cuore del cantautore come se stesse passando le scarpe “sulle aiuole” per pulirle. Non mancano certo momenti di sincera e spassionata felicità, forse legati al periodo della prima giovinezza (“Liberi com’eravamo ieri/ dei centimetri di libri sotto i piedi / per tirare la maniglia della porta e andare fuori”), ma non sono destinati a durare. Ci sono stati “dei momenti intensi”, ma il cantautore li ha ormai dimenticati o forse non vuole ricordarli.

Ed ecco dunque che Bersani ha perso ogni coinvolgimento nell’amore che provava per l’altra misteriosa figura. La ragazza ha perso tutta la sua attrattiva, è solo “la copia di mille riassunti”. La fiamma dell’amore si spegne ed il cantautore decide che, pur potendo farlo, non ha più intenzione di fidarsi di lei.

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