Il cibo caduto a terra: vale la regola dei 5 secondi?

La regola dei 5 secondi sul cibo caduto a terra è attendibile? Secondo un ingegnere della NASA sì, ma non tutti la pensano allo stesso modo

Regola dei 5 secondi (foto dal web)
Regola dei 5 secondi (foto dal web)

Si può mangiare il cibo caduto in terra? Fino a dopo il boom economico e in periodo di povertà, nessuno si faceva problemi se qualcosa cadeva a terra per mangiarlo, una passata nel tovagliolo e tutto era apposto. Adesso le cose sono cambiate anche riguardo la salubrità e igiene alimentare. Secondo la regola dei 5 secondi la risposta è sì, ma con le dovute attenzioni. Un nuovo studio sostiene che se un biscotto o un frutto cade in terra e lo raccogliete entro 5 secondi potete mangiarlo senza rischiare malattie. La regola però non vale per tutte le superfici.

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L’ingegnere della NASA, Mike Meacham, qualche anno fa ha condotto un’inchiesta per capire se la regola dei 5 secondi sia attendibile o meno. L’ingegnere è il protagonista di un video che è andato in onda nel programma scientifico “The quick and the curious” sul canale satellitare Discovery Channel. L’ingegnere, munito di un vassoio pieno di biscotti, è andato in giro a chiedere ai passanti se credevano o meno alla regola dei 5 secondi.

La maggior parte delle persone si è rifiutata di mangiare il biscotto che Mike ha fatto cadere a terra per l’esperimento, così Mike ha spiegato che per alcuni cibi la famosa regola è attendibile, mentre per altri no. L’ingegnere ha dichiarato che per una questione di sicurezza è sconsigliabile evitare di mangiare del cibo umido caduto a terra dove prolificano con maggiore facilità batteri come l’escherichia coli, la salmonella o la listeria.

Per la Clemson University nella Carolina del Sud la regola dei 5 secondi non vale

Regola dei 5 secondi (foto dal web)
Regola dei 5 secondi (foto dal web)

Il cibo caduto a terra e raccolto dopo 30 secondi, può essere contaminato 10 volte di più rispetto ad un alimento raccolto entro 5 secondi. Tuttavia, nonostante le rassicurazioni dell’ingegnere della NASA, uno studio americano condotto dalla Clemson University nella Carolina del Sud smentisce il meccanismo.

Lo scienziato rivelò che il livello di sporcizia del suolo è più importante del tempo in cui il cibo è rimasto a terra. Da un altro studio condotto dalla Aston University emerse inoltre che il cibo viene contaminato non appena tocca il suolo ma che il numero di batteri che raggiunge la pietanza può crescere di 10 volte a seconda che la stessa rimanga a terra 1 o 30 secondi.

Regola dei 5 secondi (foto dal web)
Regola dei 5 secondi (foto dal web)

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La Clemson University in ogni caso smentì categoricamente la “regola dei 5 secondi” perché in ogni caso quando il cibo tocca il suolo viene a contatto con dei batteri che possono intaccare la nostra flora batterica intestinale, soprattutto in bambini e anziani. Se il terreno è sudicio, a prescindere dal materiale di cui è fatto è meglio non osare.

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