Coronavirus: riunione straordinaria sul prossimo Dpcm

Si è tenuta una riunione tra Giuseppe Conte e i capidelegazione per discutere i punti centrali del prossimo Dpcm

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Giuseppe Conte (Getty Images)

Al centro della riunione di oggi, tra il premier Conte e i capidelegazione, le principali questioni emerse in questi giorni del prossimo Dpcm. Si profila principalmente una nuova stretta sulle occasioni di “convivialità” considerate, negli ultimi tempi, una delle principali occasioni di veicolo dei contagi.

Per oggi, anche la riunione del Comitato Tecnico Scientifico per stabilire la possibile riduzione dei giorni previsti dalla quarantena, che dovrebbero così passare dai 14 ai 10 giorni. Il peggioramento della situazione in Italia, quanto a contagi, non esclude comunque a priori alcuna possibilità.

Sotto i riflettori soprattutto la movida e le svariate occasioni di incontro tra parenti ed amici: dalle feste private in casa alle partite amichevoli di calcetto, dalle cerimonie alle occasioni di festa nei locali. Tutto pur di scongiurare l’ipotesi di un nuovo blocco totale.

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Coronavirus: nuova stretta sulla movida e sui locali

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Parlamento (Getty Images)

La curva dei contagi in Italia aumenta costantemente e, se si vuole evitare una pressione delle strutture sanitarie, che stanno purtroppo ripopolandosi, è necessario intervenire sulle occasioni in cui si tende ad abbassare la guardia: soprattutto con amici e parenti.

La questione è particolarmente urgente, tanto che si profila l’ipotesi di anticipare a lunedì sera l’applicazione del Dpcm. Anche i locali notturni saranno coinvolti nel piano delle misure cautelative, con interventi tesi alla chiusura entro le 24 o al divieto di somministrare alcolici al di fuori di un certo orario. Stesso discorso anche per la sosta al di fuori dei locali.

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(Getty Images)

Feste e occasioni varie private e pubbliche, religiose e non, sono quindi al centro della discussione di queste ore. Considerato il numero dei ricoveri presso alcuni ospedali, specie in Campania, preoccupa anche il fatto che non sia ancora arrivata la fase critica dell’influenza di stagione; ragione in più per ragionare su misure anche a lungo termine.

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