Oggi è il National Coming Out Day: perché si festeggia l’11 ottobre

Oggi è il National Coming Out Day: non abbiate paura di essere voi stessi e di amare chi volete. Il primo risale al 1988

Global Pride 2020
Pride – Unsplash

Oggi è la giornata mondiale del coming out e il mio pensiero va a tutte e tutti quelli che ancora non l’hanno fatto o stanno subendo le conseguenze per averlo fatto. Storie di cui nessuno sa, perché restano chiuse a chiave nei silenzi, nella vergogna, nelle strettoie della mente che evita, schiva, rimuove” con queste parole lo scrittore Jonathan Bazzi ha celebrato oggi il National Coming Out Day, il giorno dedicato a tutti quelli che hanno deciso di non restare nascosti in un armadio. Gli armadi sono fatti per proteggere i vestiti, non quello che siamo: non è giusto restare chiusi lì dentro e sentirsi soffocare.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Ritrovate le lettere d’amore che due soldati gay si scambiarono durante la Seconda Guerra Mondiale

Oggi si festeggia il National Coming Out Day: tutto è cominciato nel 1988

Il primo National Coming Out Day risale 1988, ed è stato organizzato da Robert Eichberg e Jean O’Leary. Chi sono queste due persone? Robert era uno psicologo del New Mexico, che è morto nel 1995 per AIDS. Jean, invece, era un’attivista e leader politica lesbica che viveva a New York. L’11 ottobre è l’anniversario della Marcia nazionale del 1987 a Washington per il diritti di Lesbiche e Gay, e proprio per questo motivo è stata decisa questa data per celebrare una giornata così importante. Quello che ci auguriamo e che speriamo di cuore di ottenere, è che col tempo la società veda finalmente gli omosessuali per quello che sono: persone uguali a tutti che, come gli etero, non hanno bisogno di dichiararsi perché hanno diritti pari agli altri. Fin quando continuerà ad esserci una differenza così atroce tra persone omosessuali e persone eterosessuali, è importante far sentire la propria voce e dire a tutti: “Ci sono anche io, e sono quello che sono”.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> Rivela di essere gay a 90 anni e parla del suo amore: “Vorrei non averlo mai lasciato”

omofobia
gay pride (getty images)

Importante soprattutto farlo con i propri tempi, con i propri modi, quando si è pronti e ci si sente al sicuro. Non mettetevi fretta, ma alla fine imparate ad amarvi per quello che siete: non abbiate paura di quello che pensano gli altri, che “noi stessi” è tutto ciò che abbiamo e ci portiamo fino alla fine della giornata.

 

Antonella Panza

 

 

Impostazioni privacy