Napoli, il dramma della Whirlpool: confermata la chiusura

L’azienda conferma il blocco alla produzione dello stabilimento di Napoli dal 31 ottobre. E’ quanto emerge dal tavolo di confronto al Mise

Whirlpool, l'azienda conferma stop produzione a Napoli da 31 ottobre

La fine si avvicina. Ad oggi non sono valse abbastanza le lotte durissime di questi mesi e la lunga trattativa del Mise. La Whirlpool di Napoli chiuderà, fermerà la produzione il 31 ottobre, tra pochi giorni. Mesi di battaglie, speranze di tanti operai con alle spalle famiglie in ansia per settimane e settimane. Il tutto in un periodo in cui il Covid lascia poche prospettive sul campo economico. Napoli è una delle grandi città a rischio lockdown con gravi ripercussioni sul piano economico e sociale. L’amministratore delegato di Whirlpool Italia Luigi Morgia ha dichiarato che non si intravedono passi avanti dopo l’ultimo incontro avvenuti al Ministero dello sviluppo economico. Il ministri, Stefano Patuanelli, si è detto molto preoccupato. “Ero convinto che ci fossero le condizioni per continuare, ma dopo la conferma della decisione di Whirlpool informerò tutto il Governo circa la criticità del sito di Napoli”, avrebbe affermato il ministro.

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Napoli, imminente chiusura della Whirlpool

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Fabbrica (foto Pixabay)

Intanto sono trapelate dichiarazioni anche riguardanti il ministro per il Sud Provenzano: “Non può esistere un piano industriale Whirlpool senza Napoli. Questa situazione non riguarda solo Napoli ma crea un vulnus per l’intero piano industriale in Italia e nei confronti del Paese”. Una situazione difficile che cade poi in un territorio dove è molto complicato trovare lavoro. Molti degli operati dell’azienda di via Argine non sono giovanissimi ed hanno famiglia. Il tutto in piena crisi sanitaria che si aggancia a quella economica visto il nuovo lockdown che si preannuncia per Napoli e provincia.

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Coronavirus
(foto dal web)

La Fiom intanto attacca e annuncia battaglia accusando la volontà dell’azienda di chiudere a Napoli: “Di fronte alla conferma della chiusura dello stabilimento di Napoli risponderemo con lo scontro sociale. L’azienda ha costruito le condizioni per chiudere Napoli dentro una visione complessiva di depotenziamento”.

 

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