Mafia nigeriana: 69 arresti tra Torino e Ferrara

Un’associazione criminale dedita al traffico di stupefacenti e prostituzione è stata sgominata dalle Direzioni distrettuali antimafia di Torino e di Bologna

Mafia nigeriana (foto dal web)
Mafia nigeriana (foto dal web)

Ben 69 misure cautelari, tra cui decine di arresti, sono state eseguite ieri mattina all’alba dagli agenti delle squadre mobili di Torino e Ferrara a carico di cittadini di origine africana appartenenti alla mafia nigeriana. Il blitz delle forze dell’ordine arriva dopo la conclusione delle indagini coordinate dalle Direzioni distrettuali antimafia (Dda) della Procura di Torino e di Bologna.

Oltre alle Squadra Mobili di Torino e Ferrara, l’attività ha coinvolto anche quelle di Alessandria, Asti, Bologna, Biella, Brescia, Caserta, Firenze, Imperia, Lodi, Monza, Padova, Parma, Pavia, Savona, Verona, Venezia e Vicenza.

Il clan di stampo mafioso scovato dagli oltre duecento agenti di Polizia di Stato è il “Viking”, suddiviso in cellule locali, le cosiddette “Deck”, era dislocato in numerose città italiane. Misure cautelari sono state avanzate per numerosi personaggi al vertice della mafia nigeriana in Italia, in diretto contatto con i capi di altre organizzazioni criminali all’estero, responsabili diretti della gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti e dell’attività di sfruttamento della prostituzione.

Emmanuel Okenwa, "Boogye"
Emmanuel Okenwa, “Boogye” (foto dal web)

Solo a Ferrara sono state attuate 31 misure di custodia in carcere, 26 invece gli indagati per associazione di tipo mafioso. In città è stato arrestato anche Emmanuel Okenwa, “Boogye”, dj di musica afro-beat di 50 anni, a capo della confraternita (cult) dei Viking/Arobaga.

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Agli affiliati colpiti dalle misure cautelari vengono contestati, oltre al reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, anche il tentato omicidio, lo spaccio di sostanze stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, la rapina, l’estorsione e le lesioni gravissime.

Maricetta Tirrito, “Siamo di fronte ad un fenomeno estremamente pervasivo”

Mafia nigeriana (foto dal web)
Mafia nigeriana (foto dal web)

Le indagini sono partite nel luglio del 2018 da un grave fatto di cronaca avvenuto a Torino e sono state eseguite in questi mesi attraverso intercettazioni, osservazione e pedinamento sul territorio permettendo agli investigatori d’individuare i vertici nazionali che erano in costante e diretto contatto con i capi operanti in Nigeria.

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Le indagini hanno condotto gli investigatori a mettere in luce non solo lo sfruttamento di prostituzione nel nostro Paese, ma anche un importante canale di rifornimento di cocaina, destinata prevalentemente al Veneto, proveniente dalla Francia e dall’Olanda. La droga arrivava direttamente da Parigi e Amsterdam attraverso squadre di corrieri che effettuavano il trasporto “in corpore” di numerosi ovuli. I corrieri rientravano in Italia attraverso i valichi del Monte Bianco e del Frejus.

Mafia nigeriana (foto dal web)
Mafia nigeriana (foto dal web)

Il fatto che questa sia una mafia così importante e strutturata da prendere pezzi di territorio alla criminalità organizzata italiana radicata negli anni – spiega Maricetta Tirrito, portavoce del Cogi, Comitato collaboratori di Giustizia -, che non cederebbe mai pezzi di territorio se non ritenesse il nuovo ingresso all’altezza di sostenere una pianificazione criminale di livello, vuol dire che siamo di fronte ad un fenomeno estremamente pervasivo”.

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