Alunne bendate durante l’interrogazione a distanza: “Così non sbirciate”

Salerno, alunne bendate durante l’interrogazione a distanza: “Così non sbirciate”, è polemica sul dirigente scolastico

attentato Pakistan
GettyImages

Il tema scuola è tra i più caldi con la ripresa della pandemia. E’ oggetto di forte dialettica politica. In tempo di pandemia le forze istituzionali non dovrebbero andare allo scontro ma sulla scuola si ripete quanto visto anche nella prima ondata di contagio. La didattica a distanza dei più piccoli è il tema principale della disputa tra alcuni protagonisti istituzionali. A riscaldare ancora di più il clima è quanto accaduto a Salerno. Una alunna, infatti, è stata costretta a rispondere all’interrogazione bendata. “Si trattava di un esempio per dimostrare ai ragazzi che non hanno bisogno di sbirciare”, ha affermato il dirigente scolastico Domenico D’Alessandro per giustificare l’accaduto. Il fatto destinato a fare polemica è avvenuto nei giorni scorsi al liceo “Caccioppoli” di Scafati, a Salerno. Protagonista un’insegnante di Latino e Greco.

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Alunne bendate, è bufera a Salerno

scuolabus

Il dirigente ha cercato di giustificare l’insegnante: “A me è stato riferito da alcuni alunni – ha spiegato D’Alessandro -. Non sembra che questi ragazzi siano stati obbligati. Nei giorni precedenti qualche studente aveva effettivamente dato una sbirciata agli appunti, quindi la professoressa ha pensato di dimostrare loro quanto fosse inutile. Quindi ha fatto un esperimento con due ragazzine molto brave, facendole bendare. Sono state interrogate e hanno preso nove. Voleva essere un esempio”. Il caso arriverà anche in Consiglio regionale in Campania. La bufera è pronta ad esplodere intorno al dirigente scolastico e all’insegnante. La dad ha le sue difficoltà per i più piccini. Andare avanti a distanza è una grande sfida, molto ardua non solo per i piccoli studenti ma anche per genitori e insegnanti.

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Scuola
Scuola (foto dal web)

Il ministro Azzolina rimane favorevole alla didattica in presenza per i piccoli anche perchè la diffusione del contagio per quella fascia d’età è molto basso. Proprio in Campania, invece, il governatore la pensa diversamente e da tempo ha chiuso la scuola in presenza.

 

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