Artico, l’allarme degli esperti: le riserve di metano iniziano a sprigionarsi

Nell’Artico, a causa del cambiamento climatico, le riserve di metano stanno iniziando ad aprirsi: l’allarme lanciato da un gruppo di scienziati.

Ghiacciaio
(Getty Images)

Si chiamano “giganti dormienti del ciclo del carbonio” e sono riserve di metano imprigionate nei ghiacci dell’Artico. A causa dello scioglimento del permafrost, fortemente accelerato dal cambiamento climatico, stanno iniziando ad aprirsi con la conseguenza che il pericoloso gas verrà sprigionato nell’aria.

L’allarme giunge da un gruppo di studiosi che hanno osservato il fenomeno nel Mar della Siberia orientale.

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Artico, riserve di metano iniziano a sprigionarsi: fenomeno dovuto dal cambiamento climatico

Ghiacciai
(Getty Images)

Purtroppo, il tanto temuto fenomeno del risveglio dei “giganti dormienti del ciclo del carbonio” si starebbe verificando. Durante lo scorso mese la Akademik Keldysh, una nave di ricerca, è partita da un porto russo con l’intento di vagliare le condizioni del fenomeno. Gli esperti avrebbero notato nel Mar della Siberia orientale che lo scioglimento del permafrost era fortemente accelerato. Di talché la fuoriuscita del metano sarebbe ormai confermata.

Nella zona all’attenzione dei ricercatori, si sarebbero registrati alti livelli di gas serra fino ad una profondità di 350 metri. Il timore, dunque, è che il ciclo di rilascio ormai si sia attività e che quindi il riscaldamento globale, per una sorta di influenza ciclica, da causa stia divenendo anche fenomeno che ne patisce gli effetti. Perché con tale rilascio il suo manifestarsi sarà ancora più veloce. Nei ghiacci dell’Artico sono contenute esponenziali moli di metano, un gas di quasi 100 volte più potente dell’anidride carbonica se considerati i suoi effetti nell’arco di 20 anni.

Attualmente, come premesso, il gran timore non è tanto l’effetto immediato del fenomeno quanto che si sia attivato e che ciò sia irreversibile. Si tratta, ovviamente, di dati in attesa di conferma che giungerà quando la nave dei ricercatori faranno rientro. Fatto sta che nell’Artico le temperature continuano ad aumentare. In Siberia, infatti, le colonnine di mercurio hanno registrato un aumento di almeno 5°C.

Il report degli scienziati

Tramite Facebook il gruppo di scienziati a bordo della nave hanno riferito che in un mese il loro gruppo ha raggiunto una mole impressionante di dati. All’esito della spedizione saranno due le scoperte che rileveranno.

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Ghiacciaio
(Getty Images)

In primis il fatto che le bolle di metano di alzano per 300 metri e i espandono per 150 km. In secondo luogo, invece che i crateri sono allocati nella piattaforma di Laptev.

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M.S.

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