Pandemia, il nuovo Dpcm potrebbe slittare ancora: le possibili misure

L’annuncio e la conseguente entrata in vigore del nuovo Dpcm, per limitare la diffusione del Covid-19, a cui il Governo sta lavorando da giorni potrebbero slittare.

Giuseppe Conte ritorno a scuola
Il premier Giuseppe Conte (Getty Images)

L’impennata dei casi di contagio da Covid-19 ha costretto il Governo a valutare nuove misure restrittive per cercare di contenere la diffusione del virus. In cantiere c’è un nuovo DPCM che, tra i vari provvedimenti dovrebbe prevedere anche un coprifuoco a livello nazionale e l’istituzione di nuove “zone rosse“. Il decreto che si prevedeva dovesse essere annunciato nella giornata di oggi potrebbe, però, slittare a giovedì e, dunque, scattare nei giorni successivi tra venerdì o sabato.

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Covid-19, il nuovo Dpcm potrebbe slittare a giovedì: le varie misure che potrebbero essere inserite al suo interno

Coronavirus
(Getty Images)

Il nuovo Dpcm che prevede nuove misure con l’obiettivo di frenare l’impennata dell’epidemia da coronavirus registratasi in queste ultime settimane potrebbe slittare. Stando a quanto riporta la redazione di Tgcom24, l’annuncio del nuovo decreto, anticipato ieri dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla Camera, era previsto per oggi, ma potrebbe essere rinviato a giovedì. Tra le varie misure previste al suo interno vi è anche l’ipotesi di un coprifuoco a livello nazionale il cui orario sembra ancora da stabilire (tra le 20 e le 22) e l’instaurazione di alcune nuove “zone rosse”. A rischio, in merito, sarebbero le regioni con l’Rt al momento più alto: Lombardia, Piemonte e Calabria. A queste potrebbe aggiungersi, come riferisce Tgcom24 anche la Liguria, all’interno della quale potrebbero entrare in vigore misure più stringenti. Saranno vietati gli spostamenti verso e da queste regioni ad esclusione dei soggetti con comprovate esigenze come motivi di lavoro, salute e di urgenze che andranno indicati nell’autocertificazione.

Inoltre, il Governo potrebbe disporre anche la didattica a distanza per le scuole superiori, così come accaduto durante il periodo di lockdown degli scorsi mesi, e la chiusura di musei e mostre d’arte. Altre limitazioni potrebbero riguardare anche i trasporti, la cui capienza passerebbe al 50% per evitare assembramenti sui mezzi che, al momento, vengono ritenuti tra i “luoghi” più a rischio per la diffusione del virus.

Novità anche per i ristoranti ed i bar che rimarranno aperti sino alle 18, ma dovrebbero rimanere chiusi la domenica ad ora di pranzo. Consentito l’asporto e la vendita a domicilio, mentre dovrebbe rimanere in vigore la norma che prevede la consumazione al tavolo per un massimo di quattro persone.

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Nel fine settimana rimarranno chiusi anche i centri commerciali, all’interno dei quali potranno rimanere aperte solo le farmacie, i tabaccai ed i negozi che vendono generi alimentari.

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