Bonus baby sitter nel decreto Ristori bis, le novità: solo per autonomi e divieto di pagare parenti. No ai bonus nonni e zii
La pandemia è in piena seconda ondata e insieme alle difficili condizioni sanitarie con ospedali in affanno, persiste anche la questione economica. Le restrizioni costringono a un calo dei guadagni per tante attività commerciali. Per questo motivo, il governo ha predisposto degli ulteriori e nuovi interventi di natura economica. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte li ha definiti ristori per le attività colpite da restrizioni orarie o chiusure, come, ad esempio, al caso delle palestre. E’ stato introdotto così, il decreto Ristori, al quale si è aggiunto dopo una serie di interlocuzioni con i governatori, il decreto Ristori Bis.
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Bonus baby sitter, nuove limitazioni
Quest’ultimo innesca un nuovo bonus baby sitter di 1.000 euro per le zone rosse, che ad oggi sono Lombardia, Piemonte, Alto Adige, Calabria. Il bonus, però, è diverso da quello istituito dopo la prima ondata, la cui domanda andava effettuata ad agosto scorso. Ora è diretto soltanto ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata e alle gestioni speciali AGO. Il testo del decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 novembre 2020, ossia due giorni fa, e fissa dei punti fermi; la grande novità sta nel divieto di utilizzare il bonus per pagare le prestazioni rese da familiari. Non sarà più possibile, in sostanza, pagare con il bonus baby sitter nonni e zii dei bambini da tenere. Quindi non avranno diritto al bonus i lavoratori dipendenti. Costoro potranno ricevere già il congedo straordinario. I destinatari sono soltanto i genitori residenti nelle zone rosse. Per quanto riguarda l’ammontare, si tratta di una cifra di 1000 euro.
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Infine, non si potrà ricevere il contributo nel caso in cui uno dei due genitori sia riceva già altri strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa, sia disoccupato o non lavoratore. La data di avvio delle domande non è ancora stata resa nota dall’Inps. Occorrerà la registrazione e lo Spid.
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